Caserta, il Covid rallenta: 27 positivi ma muore un medico dell'ospedale

Caserta, il Covid rallenta: 27 positivi ma muore un medico dell'ospedale
È stato il tasso di incidenza più basso quello calcolato ieri dall'Asl di Caserta nel bollettino quotidiano relativo all'emergenza Covid. Per la precisione,...

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È stato il tasso di incidenza più basso quello calcolato ieri dall'Asl di Caserta nel bollettino quotidiano relativo all'emergenza Covid. Per la precisione, si tratta del 2,25% la percentuale di positivi emersi sul totale dei tamponi effettuati: il calcolo si basa sui 27 nuovi casi emersi dai 1.201 tamponi processati. E mentre il numero complessivo degli infetti da Coronavirus supera i 66.000 casi dall'inizio della pandemia, ieri il numero dei positivi attuali è diminuito ancora di più, giungendo a 2.642 ammalati, oltre 120 in meno rispetto al giorno precedente.

Un numero prodotto soprattutto dalla certificazione di 148 guarigioni nelle 24 ore prima della pubblicazione del report. Purtroppo, però c'è anche un decesso nelle notifiche di monitoraggio. Proprio ieri è stata data notizia di un noto ematologo di Caserta, Enrico Attingenti, 59 anni, morto di Covid nell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, dove era stato ricoverato dopo aver subito un trapianto di midollo osseo. Affetto da leucemia, l'ematologo era stato operato nella struttura ospedaliera romana di Tor Vergata. A dicembre poi, alcune complicazioni lo costrinsero a chiedere aiuto all'azienda casertana dove era stato ricoverato. Circa venti giorni fa l'esito positivo al tampone ha dato conferma dei sintomi già manifesti dell'infezione. L'altro ieri è avvenuto il decesso. La triste storia del medico casertano conferma ancora una volta la pericolosità di questo male, ignoto e subdolo. Sebbene i dati della diffusione del contagio siano per fortuna rassicuranti, è evidente che non si può e non si deve abbassare la guardia e conservare nel modo migliore possibile i risultati raggiunti dopo mesi di sacrificio e di chiusura.

Al contempo resta fondamentale la sensibilità della cittadinanza casertana verso il servizio vaccinale. Fino alle 17.09 di ieri 366.373 hanno ricevuto la prima dose di vaccino e di questi 191.877 hanno avuto anche il richiamo completando così il ciclo vaccinale. Ciò vuol dire che oltre 190 mila cittadini di Terra di Lavoro sono stati immunizzati dal Covid, ossia è possibile che vengano infettati dal virus ma che non abbiano le manifestazioni più gravi della malattia. La vaccinazione, però, non ha solo conseguenze individuali. E' chiaro che la diffusione del virus potrebbe incontrare un importante freno grazie a quegli organismi meno deboli alla sua infezione. Dunque, assume ancora più importanza l'apertura del servizio vaccinale a tutti cittadini. da oggi, infatti, stando alle indicazioni del commissario Figliuoli, qualsiasi cittadino potrà prenotarsi per la vaccinazione, al di là della fascia d'età cui appartiene.

Intanto in Terra di Lavoro sono sicuramente i giovani coloro che vogliono più di tutti sottoporsi alla somministrazione di vaccino anti Covid. tra i tanti motivi, tutti legittimi, non è in ultima istanza quello di trascorrere una vacanza quanto più serena possibile, senza correre il rischio (o almeno, limitandolo) di tornare a casa e scatenare l'ennesima ondata di contagio che potrebbe mettere di nuovo tutti in ginocchio. A prova di questa forte volontà dei ragazzi di ricevere il vaccino è quanto sta accadendo con l'iniziativa VacciniamocInsieme: l'Asl casertana aveva escogitato quest'iniziativa per spronare quegli over 65enni non ancora vaccinati a sottoporsi al servizio, spinti dalla forte volontà dei più giovani. Molti dei cittadini più anziani, però hanno già ricevuto il vaccino ed è tutt'ora difficile per la platea più giovane trovare il partner per aderire all'iniziativa.

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Il Mattino