Caserta, più positivi al Covid ma il vaccino salva dal ricovero

Caserta, più positivi al Covid ma il vaccino salva dal ricovero
I ricoveri presso l'ospedale Covid sono decisamente inferiori rispetto quelli dell'anno scorso e rispetto quelli monitorati duranti ondate di contagio come quella...

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I ricoveri presso l'ospedale Covid sono decisamente inferiori rispetto quelli dell'anno scorso e rispetto quelli monitorati duranti ondate di contagio come quella attuale. Pochissimi i letti impegnati nella Terapia intensiva (soltanto uno due giorni fa). Di contro, i casi positivi sono in aumento e soltanto quelli registrati dal report di ieri erano 142, emersi dalla processazione di 1.112 tamponi, con un'incidenza del 12,77%, una delle più alte da mesi a questa parte. Tutti i nuovi casi registrati restano stabilmente asintomatici o con pochi sintomi, tali da non esigere il ricovero ospedaliero. detto ciò, è stato notificato anche un altro decesso legato al virus, quindi ora sono 1.353 le vittime di Covid in Terra di Lavoro dall'inizio dell'epidemia. Solo trenta le guarigioni accertate, dunque ad oggi sono 2.416 i positivi attualmente in cura, oltre 110 in più rispetto alla giornata precedente.

Sul report dell'Asl di Caserta è possibile vedere diversi comuni con oltre cento casi di infetti. Marcianise batte tutti con 222 ammalati. Poi Aversa con 157 e Caserta con 151 positivi sono seguite da Villa Literno con 120, Sant'Arpino con 103 e Orta di Atella con 100. Tutti gli altri comuni sono ancora al di sotto del centinaio, con la speranza che i contagiati non continuino a salire ancora. Tuttavia la campagna vaccinale prosegue e secondo il monitoraggio dell'Asl casertana fino alle 19.21 di ieri, sono state somministrate 707.909 prime dosi, di cui 639.912 richiami, a cui si devono aggiungere coloro che hanno ricevuto anche la terza dose «booster». In attesa che venga aperto il nuovo hub di Teverola, che andrà a sostituire quello del centro commerciale Campania, l'azienda sanitaria continua a sollecitare i cittadini, soprattutto i più giovani, ad aderire alla campagna vaccinale, vista anche la nuova ondata di contagi che potrebbe interessare anche persone più anziane.

Medici e infermieri con due dosi perdono progressivamente la propria immunità al Covid. A dirlo è Antonio De Palma, presidente della Nursing Up, il sindacato degli infermieri che commenta uno studio clinico iniziato presso il Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, ma mai ultimato. «L'azienda - precisa Di Palma - ha mappato la risposta immunitaria di tutto il personale a cui sono state inoculate le due dosi. Ebbene, a distanza di tempo, su 1.700 dipendenti, 160 non hanno sviluppato anticorpi validi ai fini dell'immunizzazione. Questo significa che gli infermieri e medici già vaccinati ad inizio anno stanno gradualmente perdendo la loro l'immunità».



In realtà il sindacalista non tiene conto dell'obbligo della terza dose, concepita proprio per questa motivazione, ovvero l'esigenza di aggiungere ulteriori difese al sistema immunitario. «Secondo lo studio iniziato dall'azienda ma mai portato a termine gli anticorpi manifestati dagli operatori sanitari dopo le due dosi di vaccino si sono comportati esattamente come in tutti gli altri. La forza anticorpale dopo un determinato periodo perde di vigore: ecco perchè bisogna somministrare la terza dose. Comunque sia, il calo non significa necessariamente calo di difese in un organismo», risponde il direttore generale dell'azienda ospedaliera di rilievo nazionale di Caserta Gaetano Gubitosa. Le dichiarazioni del presidente del Nursing up sono state riportate in un contesto in cui si evidenziava l'importanza del vaccino, specialmente in termini di ricovero ospedaliero, decisamente inferiore con il farmaco anti Covid. Dato questo confermato anche in provincia di Caserta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino