Covid a Caserta, il parroco: «Curia e duomo sanificati»

Covid a Caserta, il parroco: «Curia e duomo sanificati»
«Sto bene, e questa è la cosa più importante». È don Vincenzo De Caprio a parlare, parroco della cattedrale di San Michele Arcangelo in Caserta...

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«Sto bene, e questa è la cosa più importante». È don Vincenzo De Caprio a parlare, parroco della cattedrale di San Michele Arcangelo in Caserta che da lunedì sera è in isolamento perché risultato essere positivo al coronavirus. «Attualmente mi trovo presso la canonica della cattedrale. Sono molto sereno, privo di sintomi e sono costantemente monitorato anche dall'Asl ha commentato il sacerdote -. La mia prima preoccupazione è per i casertani. Ancora stiamo piangendo la morte del nostro Vescovo Giovanni. Per questo chiedo a tutti di essere prudenti e di usare sempre la mascherina, di osservare le distanze che sono fondamentali e poi igienizzare sempre le mani. Il Covid-19 è pericoloso ed infido e per questo vi dico che dobbiamo stare attenti. Stiamo attenti!».


L'esito positivo del tampone di don Vincenzo era arrivato lunedì sera, dopo il risultato negativo del primo tampone a cui si era sottoposto all'indomani della morte del vescovo di Caserta Giovanni D'Alise, venuto a mancare appena undici giorni fa, il 4 ottobre, a causa delle complicazioni polmonari dovute proprio al contagio da coronavirus. Proprio per la sua negatività al tampone, don Vincenzo ha continuato le sue attività pastorali rispettando sempre scrupolosamente il protocollo sanitario adottato anche dalla Chiesa italiana. Anche durante il matrimonio celebrato da don Vincenzo lunedì mattina, il sacerdote ha mantenuto le distanze previste e rispettato alla lettera il protocollo. Proprio grazie alla sua diligenza, l'Asl di Caserta sta valutando chi sottoporre al test per il Covid-19, al momento escludendo i fedeli che nei giorni scorsi hanno avuto contatti con don Vincenzo, essendo ritenuti in tutti i casi solo contatti a distanza.

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«Trascorro il tempo in preghiera, leggo e lavoro per la parrocchia continua don Vincenzo De Caprio -. Ero tranquillo, poiché avevo fatto il tampone il 30 settembre che era risultato negativo, ma comunque da allora ho sempre vissuto secondo le norme anticovid per rispetto innanzitutto degli altri. Di mia iniziativa, poi, lunedì, di fronte alle notizie dell'aumento dei contagi in provincia di Caserta, nonostante non accusassi alcun sintomo ma solo per stare più tranquillo, ho chiesto un secondo tampone all'ospedale civile di Caserta. Alle ore 20 ho avuto la notizia di essere positivo ma asintomatico. Ho chiamato il medico curante, il quale ha subito attivato la procedura di isolamento. Sono tranquillo ha concluso - e dico siatelo anche voi. Sono certo che nel disegno di Dio c'è una ricompensa per tutti».

Nel frattempo, gli spazi della cattedrale sono stati sanificati e igienizzati come da protocollo. Per questo, per l'intera giornata di ieri le attività della curia sono state sospese e riprenderanno regolarmente già questa mattina. Dopo la pulizia dei locali, infatti, è necessario lasciare areare gli spazi prima che questi possano tornare ad essere di nuovo utilizzabili. Prosegue inoltre l'analisi dei test e dei tamponi effettuati ai sacerdoti del casertano dopo la morte del Vescovo Giovanni D'Alise e dopo che mercoledì, accertata la positività del parroco della basilica dell'Incaldana in Mondragone, sessanta sacerdoti della Diocesi di Sessa Aurunca sono stati posti in isolamento fiduciario.

Non è da escludere, inoltre, che alla base dei contagi ci possa essere stato il rapporto molto stretto dei sacerdoti con il Vescovo D'Alise. I tempi di incubazione del virus, i tempi necessari all'analisi dei tamponi e l'ordinaria routine dei sacerdoti avrebbe poi fatto il resto. C'è grande apprensione per quanto sta accadendo in queste ore. Le chiese del territorio continuano la loro attività, adottando le misure restrittive e assicurandosi del rispetto delle distanze sociali previste per evitare contagi a macchia d'olio. È una situazione particolarmente difficile, per cui l'attenzione resta massima non solo da parte dell'Asl ma anche della Diocesi stessa.
 

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Il Mattino