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Il quartiere Acquaviva beneficerà a breve di un gran numero di interventi di rigenerazione urbana grazie ai fondi ottenuti dal Comune di Caserta attraverso il Pinqua, il Piano innovativo nazionale per la qualità dell'abitare, finanziato dal Ministero delle infrastrutture per circa quindici milioni di euro.
Quali i progetti in essere e quali le infrastrutture coinvolte, cosa sarà realizzato e come cambierà il volto del quartiere, la tempistica, le modalità e le scelte. Sono alcuni dei temi al centro dell'incontro pubblico promosso dal comitato Città Viva nei locali della chiesa di Nostra Signora di Lourdes che si svolgerà mercoledì 1 febbraio alle ore 18,45.
Saranno presenti il sindaco Carlo Marino, l'assessore Domenico Maietta, il consigliere Pasquale Antonucci e il parroco don Antonello Giannotti.
«Per migliorare la qualità dell'abitare di un quartiere spiega Vincenzo Fiano di Città Viva è fondamentale il coinvolgimento della popolazione attraverso una inchiesta sui bisogni e sulle criticità ma anche sulle potenzialità delle zone nelle quali si va ad intervenire. Da qui la decisione di presentare all'amministrazione comunale una serie di proposte e osservazioni in merito ai progetti che di qui a poco interesseranno una delle aree più densamente abitate della città.
Ma non è tutto. Sotto i riflettori anche i cortili delle case popolari di via Trento, le villette comunali, il mega parcheggio interrato e l'hub di interscambio in via Feudo San Martino. «Da circa un anno aggiunge Fiano stiamo proponendo all'amministrazione di inserire tra le aree di intervento anche i cortili di via Trento perché certi che possano essere trasformati, grazie proprio alla volontà di chi ci vive, in spazi di aggregazione, luoghi di arte, musica e cultura. Una opportunità per risollevare le sorti delle case popolari da troppo tempo immerse in una bolla di degrado e abbandono».
«In questo quartiere gli fa eco Virginia Crovella del comitato Città Viva c'è un problema evidente di gestione degli spazi pubblici da parte dell'amministrazione comunale. Il riferimento non va soltanto al sottopasso pedonale di via De Martino, via Ferrarecce e via Acquaviva che sta finalmente per riaprire dopo sei mesi di disagi e dopo aver cancellato i murales realizzati dagli studenti e dai residenti del quartiere. Penso anche alla villetta di via Acquaviva-via Avellino chiusa da oltre dieci anni e a numerosi altri spazi verdi attrezzati off-limits alla popolazione da tempo immemore. Eppure in questo quartiere c'è una rete associativa particolarmente attiva, che ha messo in piedi esempi virtuosi come la gestione della villetta di via Arno e l'attivazione del Piedibus, e che è pronta a collaborare con l'amministrazione per migliorare la vivibilità della zona. Una delle nostre proposte è infatti quella di gestire in modo condiviso attraverso un Patto di collaborazione che coinvolga una decina di associazioni, le scuole, le parrocchie e i cittadini una serie di beni comuni per poterli valorizzare e preservare. Tra questi le villette di via Avellino, via Arno, via Pasolini e quella che si trova nella strada vicinale Pozzillo, l'oasi tra via Arno e via Feudo San Martino, la piazzetta di via Trento, il sottopasso pedonale di via Acquaviva e quello tra via Ferrarecce e viale Lincoln».
Il Mattino