Casertana, in campo la Procura: inchiesta per «epidemia colposa»

Casertana, in campo la Procura: inchiesta per «epidemia colposa»
I fatti del Pinto, con la Casertana schierata contro la Viterbese in nove e con tre uomini febbricitanti di cui due poi risultati positivi al Covid, sono oggetto di verifiche...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

I fatti del Pinto, con la Casertana schierata contro la Viterbese in nove e con tre uomini febbricitanti di cui due poi risultati positivi al Covid, sono oggetto di verifiche giudiziarie. È presto per dire se gli accertamenti della Procura di Santa Maria Capua Vetere porteranno a risvolti penali per chi ha deciso che la gara dovesse disputarsi, ma quel che è certo è che quanto accaduto nella domenica del calcio «onnipotente» che, attraverso i protocolli Uefa, va oltre i limiti imposti al resto della popolazione - tipo l'isolamento obbligatorio in attesa dell'esito del tampone in caso di contatto diretto con un paziente affetto da Coronavirus - ha messo in evidenza tutte le falle del «sistema pallone» rimodulato per la pandemia. Ma forse alcune delle scelte sono andate anche contro gli ormai arcinoti protocolli della discordia ed è su questo che la Procura diretta da Maria Antonietta Troncone andrà a gettar luce. Si attende la relazione della Digos e si attende lo screening sui calciatori della Viterbese, tra le altre cose, per capire quali conseguenze ha eventualmente avuto il contatto con i due calciatori mandati in campo con la febbre e poi risultati positivi al Covid. Ed è ipotizzabile che oltre alla Lega, che ha imposto il fischio d'inizio sulla base del regolamento, e all'Asl che non ha ravvisato motivi per imporre lo stop alla gara, sia oggetto di verifiche anche la Casertana che, alla luce della temperatura alta di tre giocatori, anziché rinunciare a giocare e perdere a tavolino per tre a zero, come poi avvenuto in campo, ha scelto di disputare comunque il match con i tre «influenzati». Nel caso dovessero emergere responsabilità, s'indagherebbe per epidemia colposa. Ma è presto per fare ipotesi.

Poco prima del fischio d'inizio, il club campano, con all'attivo già 15 tesserati positivi, ha chiesto all'Asl di sottoporre al tampone i tre febbricitanti. La gara è iniziata prima che l'esito dei test fosse disponibile. La Casertana ha mandato in campo i 9 arruolabili, compresi quelli con la febbre e tanto la Lega, quanto la Viterbese, hanno negato il rinvio della partita che, stando ai protocolli Figc, poteva disputarsi. Inoltre, secondo il sindaco di Caserta, Carlo Marino, l'Asl «non ha ritenuto di segnalare un cluster alla federazione» come invece è accaduto in Emilia in relazione al caso Carpi, dove con 19 contagi la gara con il Matelica è stata rinviata. Un corto circuito regolamentare agevolato probabilmente dalle recenti disposizioni della Lega che, per venire incontro alle esigenze economiche dei club, ha ridotto a un solo ciclo settimanale i tamponi obbligatori. Nel post partita, furiosi, D'Agostino e Guidi, presidente e allenatore della Casertana, hanno puntato il dito contro Lega e Viterbese parlando di scelte dettate da interessi economici a scapito della tutela della salute. E ieri è arrivata la replica del patron del club laziale. «Anche la Casertana poteva non giocarla e invece accusa noi. Guidi mi ha definito presidente di m... e ha detto che voglio far ammalare le persone - ha detto Marco Arturo Romano a Tmw Radio - Chiederemo alla Figc di agire civilmente e penalmente nei confronti di Guidi».

Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha ribadito di aver rispettato il protocollo e che non c'erano presupposti per il rinvio dal momento che l'Asl non ha comunicato l'esistenza di un focolaio. Ha poi spiegato che se la Casertana non fosse scesa in campo, non avrebbe ricevuto la penalizzazione di un punto in classifica. I fatti del Pinto, a ogni modo, hanno portato a galla la falla dei regolamenti federali che ha consentito che due giocatori con la febbre e poi risultati positivi al Covid giocassero una partita a questo punto potenzialmente pericolosissima sotto il profilo del contagio per tutti coloro che erano al Pinto domenica. E quel che è capitato in Casertana-Viterbese può succedere di nuovo. Si attendono gli esiti dello screening cui due squadre si sottoporranno nelle prossime ore: domani, infatti, c'è il turno infrasettimanale e il rischio che il virus abbia dilagato anche tra i laziali è concreto. La Casertana è attesa dal derby di Castellammare e probabilmente scenderà in campo con otto calciatori. Tanti restano a disposizione di Guidi che perde i due nuovi positivi ma recupera lo squalificato Buschiazzo. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino