Coronavirus a Caserta, casi a quota 27 ragazza vicina alla guarigione

Coronavirus a Caserta, casi a quota 27 ragazza vicina alla guarigione
Passano da 26 a 27 i casi positivi in provincia di Caserta. In tarda serata la notizia di un contagiato a Villa Literno su cui, però, non si conoscevano particolari in...

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Passano da 26 a 27 i casi positivi in provincia di Caserta. In tarda serata la notizia di un contagiato a Villa Literno su cui, però, non si conoscevano particolari in quanto erano in atto le procedure di verifica. E la famiglia della prima contagiata, la studentessa 24enne di Caserta, oggi termina il proprio periodo di quarantena. La giovane, ancora al Cotugno, è in buone condizioni e in attesa della completa guarigione. Ma la «buona notizia» viene da Sessa Aurunca dove è risultato negativo il tempone di un anziano di 85 anni deceduto martedi dopo il ricovero in ospedale e assistito in una casa di riposo. Il penultimo caso accertato era stato il paziente di Capodrise. Poi i sei di Santa Maria Capua Vetere, i cinque di Bellona, i due di Mondragone (tra cui un deceduto), due di Sant'Arpino, uno di Caserta città, uno di Casal di Principe, uno di Cesa, uno di Santa Maria a Vico, uno di Falciano del Massico, uno di Casagiove, uno di Portico di Caserta e una donna deceduta di San Prisco. Restano in sospeso alcuni pazienti il cui tampone, inviato tra ieri e l'altro ieri pomeriggio, ancora non hanno avuto la risposta dal Cotugno, l'ospedale napoletano di riferimento regionale. «C'è un rallentamento nell'invio delle risposte, perchè l'ospedale sta ricevendo numerose richieste, giorno per giorno», spiega il manager dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo.


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Come si diceva per il paziente, 85enne, deceduto martedì in tarda mattinata esito negativo del tampone. Si trattava di un uomo broncopatico che spesso si recava nel presidio di Sessa per svolgere dei controlli o perchè in insufficienza respiratoria. Così come è accaduto lunedì quando gli operatori della Rsa Villa Sant'Anna, che si trova sempre a Sessa Aurunca, hanno chiamato il 118. Da qui, nel contesto emergenziale dell'intervento gli operatori hanno accompagnato il paziente, con febbre alta, nella stanza per i codici rossi, senza pensare al possibile contagio per Covid 19. Dopo di che è stato intubato, per poi essere ospitato in Rianimazione. Intanto l'uomo è deceduto per alveolite' e dalle 13.30 di martedì il Pronto Soccorso dell'ospedale di Sessa Aurunca era stato chiuso per sanificazione.
Controlli sui divieti
In attesa che arrivi la risposta dei tamponi al Coronavirus, si fa più dura la linea del controllo sul territorio in applicazione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri Io Resto a Casa. Registrate quindi le prime sanzioni per chi non ha rispettato le disposizioni. A partire dalle 18 del 10 marzo fino all'11 marzo, sono state 16 le persone denunciate per l'inosservanza delle disposizioni dell'autorità. Sono state inoltre accertate violazioni in 13 attività commerciali su un totale di 601 esercizi pubblici controllati. Inoltre, sono state 454 le persone controllate con l'acquisizione di ben 115 autocertificazioni che adesso verranno sottoposte a verifica. Forse la stretta sui controlli è dovuto al nuovo regime di controllo messo in moto dal Comitato provinciale Sicurezza: «è un organo nato in questi giorni, di cui primo vrtice è stato lunedì sera. L'incontro verteva sulla sicurezza e sul controllo del territorio», spiega il direttore dell'Al casertana Ferdinando Russo.

I controlli sanitari probabilmente potrebbero scattare in un secondo momento: per ora, continua ad essere applicata la disposizione secondo cui in caso di paziente con sintomi simili a quelli da infezione da Coronavirus, saranno gli operatori del 118 a eseguire il tampone a domicilio. A quanto risulta, è stato organizzato che le uniche due ambulanze demedicalizzate secondo atto aziendale dell'Asl casertana (vale a dire Roccamonfina e Roccaromana) sono state indicate come quelle con il compito di effettuare il test al Covid 19. «Il problema è che gli operatori indossano la stessa tuta e lo stesso kit di protezione dalle 8 del mattino fino alle 17, non cambiandosi mai e correndo il rischio di contaminare involontariamente pazienti non infetti», lamentano alcuni camici bianchi del servizio di emergenza. Intanto, per potenziare il personale, ormai ridotto allo stremo ma comunque operativo su tutta la linea, la direzione strategica dell'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta ha indetto un avviso pubblico per reclutare trenta infermieri almeno per sei mesi. é probabile che tale avviso vorrà andare a rafforzare quell'organico necessario per il nuovo reparto Covid' in formazione proprio in questi giorni nella palazzina dell'emergenza.
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Il Mattino