L'impressione era collettiva. Dalla ginecologia dell'ospedale Pineta Grande di Castel Volturno, dove durante i due mesi di rischio contagio di massa sono nati...
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Come è stato assistere tante donne nel parto in un periodo in cui la paura del contagio da coronavirus ha paralizzato l'intero pianeta? «La prima settimana, confesso, avevamo tutti un po' paura racconta il dottor Bembo - sia il personale sia le gestanti. Le informazioni a livello globale erano scarse; è stato per tutti la prima volta confrontarsi con una condizione del genere, non avevamo esempi da seguire. Per fortuna è andata tutto bene. In ospedale abbiamo adottato dei protocolli di sicurezza molto stringenti. Il primo è stato quello di sigillare il reparto di ginecologia e ostetricia, consentendo l'accesso oltre alle mamme solo al personale autorizzato. Neanche i papà potevano entrare e ancora tuttora è così».
E le mamme hanno reagito tutte con grossa maturità e senso di responsabilità. «Perché hanno compreso il delicato momento e non abbiamo registrato una singola lamentela dice la dottoressa D'Angiolella - Le nostre gestanti hanno provenienze geografiche e livello socioculturale molto eterogeneo. Ma nessuna si è opposta ai protocolli di sicurezza». Addirittura, fanno sapere dalla direzione della clinica, alcune procedure adottate in questi due mesi saranno mantenute anche in futuro. Così, è stato deciso per il futuro che nel reparto all'orario delle visite potranno accedere meno parenti di quelli che erano consentiti fino allo scorso febbraio. «Un ambiente tranquillo è rilassante per tutti», racconta l'ostetrica Mena Verde.
Un altro protocollo adottato in periodo di pandemia e che certamente proseguirà anche dopo a Pineta Grande è il corso preparto on line. Fino a inizio anno le future mamme dovevano presentarsi in struttura e seguire le istruzioni dei docenti nell'aula multimediale in degli orari precisi. In questi due mesi si è scoperto che il grosso del lavoro può essere tranquillamente fatto via web senza far spostare le donne dalle proprie case, spesso anche lontane dall'ospedale di Castel Volturno. E resterà attivo anche il sistema di videocamere istallate nel reparto di terapia intensiva neonatale. Qui si è dovuto vietare l'ingresso anche del singolo genitore. E quindi è stato messo a loro disposizione un canale video protetto dove poter seguire i figli dai telefonini o tablet.
Intanto, in ginecologia Morena dorme tranquilla nella culla di fianco al letto dove riposa la mamma che porta in volto la mascherina. La bimba è venuta alla luce due giorni fa, gode di ottima salute e a casa l'aspettano tre fratellini. «Non è stato complicato non avere mio marito accanto - spiega la mamma - diciamo che è stata, più o meno, la stessa cosa. In ospedale facciamo tutto noi mamme. Poi a casa ci divideremo i compiti». Nessun virus potrà mai battere la praticità delle mamme. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino