Covid a Caserta, la strage degli anziani: 20 morti in due settimane

Covid a Caserta, la strage degli anziani: 20 morti in due settimane
Altra giornata nera per i contagi da Coronavirus. Sono 249 le persone che ieri sono state individuate come infette, ma il dato più scioccante è quello dei decessi:...

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Altra giornata nera per i contagi da Coronavirus. Sono 249 le persone che ieri sono state individuate come infette, ma il dato più scioccante è quello dei decessi: ben 4, che, insieme agli ultimi registrati, totalizzano in circa 20 morti positivi al Covid accertati nelle ultime due settimane. Per fortuna va avanti anche se lievemente anche il dato delle guarigioni: sono 25 i cittadini che sono usciti dal tunnel del Coronavirus, ma è ancora lunga la strada perchè il numero dei guariti possa avvicinarsi a quelli dei positivi, il cui totale dall'inizio dell'emergenza ora è 4.595, di cui 2.918. numeri sempre più alti che fanno sempre più spavento, soprattutto considerando quello relativo ai decessi che per mesi è rimasto fermo e stabile sulla soglia dei 45 e ora, nel giro di pochissimo, è salito a quota 72. «Si tratta di persona con patologie già in corso, già scompensate e che con l'infezione hanno peggiorato la loro situazione - spiega il manager dell'Asl di Caserta Ferdinando Russo -. C'è anche da tenere in considerazione la condizione in cui arrivano alla nostra attenzione gran parte di questi pazienti. Stiamo osservando anche molti giovani con pericardite, anche se non in condizioni molto gravi».

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Per ora, la situazione dei comuni è quella orami tracciata da diversi giorni. È Marcianise il comune più colpito, con 209 casi attuali e il numero di morti positivi al Covid più alto, 7, ma è Aversa il centro che dall'inizio dell'emergenza, quando tutto iniziò a marzo, ha registrato più contagi: 342, di cui 158 guariti, 179 positivi attuali e 5 decessi. L'assistenza dei 2.918 positivi di tutta la provincia che conta 950.000 abitanti, continua senza tregua da parte dei medici dei presidi Covid del territorio e dai medici dei Team Covid disseminati in tutti i comuni casertani. Con l'ospedale provinciale casertano direttore da Gaetano Gubitosa che offre 51 posti letto tra degenza ordinaria e terapia sub intensiva, oltre il modulo di terapia intensiva con i suoi 24 posti letto, l'Asl ha messo in campo il presidio Covid di Maddaloni, con i 15 posti di Terapia Intensiva (di cui 8 sono liberi), i 40 posti letto di degenza ordinaria e i 30 di terapia sub intensiva, per la maggior parte pieni. Inoltre, ha attivato 20 posti letto del presidio ospedaliero di Teano per i pazienti clinicamente guariti che attendono la negativizzazione del virus: di questi sono impegnati soltanto 5 posti letto.

Da meno una settimana è stato reso disponibile anche l'ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere con 44 posti letto che verranno attivati completamente nei prossimi giorni e dove, su quelli disponibili, sono liberi 9 letti. «È chiaro che se il contagio dovesse aumentare e il fabbisogno di posti letto anche, in relazione all'aumento dei casi positivi, penseremo a come rispondere ad un'ulteriore domanda», rassicura il manager dell'Asl Russo. C'è da dire, comunque, che sia nei presidi del territorio che nell'azienda ospedaliera sant'Anna e San Sebastiano vengono trasferiti pazienti anche di altre Asl e di altri comuni. Dunque, non vengono ricoverati soltanto cittadini casertani. Detto questo, «è chiaro che ora diventa indispensabile osservare le norme di sicurezza e indossare la mascherina sempre», tiene a precisare il direttore generale dell'Asl casertana. Un invito che dovrebbe essere rispettato da tutti in qualsiasi circostanza, spesso anche tra le mura domestiche, visto che in tantissimi sono gli infetti asintomatici che non sanno di aver contratto il virus e che, loro malgrado, trasferiscono il Covid anche nel nucleo familiare, anche a quei membri, soprattutto anziani, più vulnerabili e fragili, spesso già affetti da patologie che potrebbero diventare molto più gravi di quanto già non lo siano.
 

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Il Mattino