Covid in salita, il manager Blasotti: «Ora basta con i tamponi fai da te»

Covid in salita, il manager Blasotti: «Ora basta con i tamponi fai da te»
«Il monitoraggio reale dei contagi è necessario dal punto di vista sanitario, per non parlare del fatto che sottoporsi ad un esame diagnostico come il tampone...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Il monitoraggio reale dei contagi è necessario dal punto di vista sanitario, per non parlare del fatto che sottoporsi ad un esame diagnostico come il tampone è educazione civica». A dirlo è il direttore generale dell'Asl di Caserta Amedeo Blasotti (nella foto), che nella mattinata odierna ha in programma una riunione operativa con i vertici dell'azienda casertana per avviare una massiccia campagna di sensibilizzazione, al fine di invitare i cittadini a sottoporsi a tamponi, molecolari e antigenici, presso i centri Asl o presso le farmacie.

«Il fai da te non va bene - continua il manager -. Stiamo registrando un dato falso e falsato che non ci permette di leggere la reale situazione epidemiologica». Il problema infatti è che la maggior parte dei cittadini ha acquisito la tendenza a sottoporsi al test rapido, di uso domestico, attuando poi, in caso di esito positivo, l'isolamento per una manciata di giorni. Che l'aumento dei positivi sia in corso non c'è dubbio e a dirlo sono anche quei dati registrati nel bollettino quotidiano, sebbene non rispecchino la totalità degli infetti. Anche nel report relativo alla giornata di domenica, come di consueto più lenta delle altre feriali, risultano 108 i cittadini che hanno scoperto la loro positività al Covid, emersi dalla processazione di 776 tamponi, con un'incidenza del 13,92%. Non ci sono decessi legati al virus, mentre sono 103 le guarigioni accertate. 

In totale sono 2.526 i positivi in Terra di Lavoro, cinque in più rispetto alla giornata precedente. A questi dati però vanno aggiunti quelli dei positivi sommersi, cioè quelli che restano in casa e il cui contagio non è noto alle fonti istituzionali. «Per fortuna sono soltanto otto i pazienti ricoverati al Covid Hospital di Maddaloni, ma questo non vuol dire che dobbiamo perdere il controllo del trend», spiega ancora il direttore dell'Asl casertana Blasotti. Dunque la richiesta di ricoveri continua ad essere bassa, ma, nonostante questo, il manager precisa a chiare lettere: «L'ospedale Covid non chiuderà e rispetteremo la disposizione regionale che parla di posti letto a fisarmonica».

Quindi il presidio maddalonese resterà a disposizione dei pazienti casertani affetti dall'infezione.

Al contempo, però, «una piccola parte verrà restituita al servizio di quella comunità che ha dato così tanta disponibilità all'intera provincia», spiega Blasotti. Ecco perché, «una parte verrà dedicata ad alcune attività assistenziali che prescindono dal Covid», dice ancora il direttore generale. Entro la metà di ottobre, il polo oculistico, la Pneumologia e una piccola porzione della Chirurgia generale «verranno attivati per quella comunità che negli ultimi due anni si è dovuta riferire a San Felice e a Marcianise», spiega il manager. «Poi, entro la fine di ottobre conto di riaprire anche una parte del Pronto Soccorso, ma su questo ho necessità di confrontarmi anche con il servizio del 118, valutando la disponibilità degli anestesisti del Covid Hospital», aggiunge. Il fatto che il Covid Hospital resti al servizio dell'assistenza infettivologica non verrà mai accantonata: «quando questa fase più acuta passerà - dichiara Blasotti - la mia idea è quella di portare rispetto a ciò che ha rappresentato quest'ospedale per la provincia e legarlo in qualche modo alle Malattie infettive, magari creando un rapporto con altri ospedali simili, come il Cotugno di Napoli. Potrebbe ospitare un polo di ricerca o qualcosa di simile, ad esempio», conclude

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino