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Le previsioni sono state confermate dallo scrutinio, è ballottaggio tra il candidato sindaco del centrosinistra Carlo Marino e quello del centrodestra Gianpiero Zinzi. Anche nel 2016 si contesero il secondo turno il centrodestra ed il centrosinistra, per quest'ultimo schieramento c'era Marino che sta provando il bis ed il suo competitor fu Riccardo Ventre. Cinque anni fa Marino raggiunse la percentuale del 45,12% mentre Ventre si fermò al 19,54%. In questa tornata è stato ridotto il gap con Marino e Zinzi che sono stati testa a testa per quasi tutto lo spoglio con uno stacco del sindaco uscente di circa quattro punti percentuali sullo sfidante.
A Caserta lo schema della coalizione del governatore Vincenzo De Luca non è riuscito a portare Marino alla vittoria al primo turno ed ora la partita si sposta sul secondo turno che si giocherà domenica 17 e lunedì 18 ottobre, con gli elettori che saranno chiamati a scegliere tra Marino e Zinzi. Dietro i due sfidanti al ballottaggio c'è stata una contesa, quella dell'ex sindaco Pio Del Gaudio e Romolo Vignola, entrambi in campo con una coalizione civica e lo stacco tra i due è stato minimo. Una situazione completamente diversa rispetto a cinque anni fa perché, all'epoca, il movimento Speranza per Caserta che oggi sostiene Vignola per due punti percentuali non riuscì a portare al ballottaggio al posto di Ventre il proprio candidato sindaco, Francesco Apperti. In consiglio comunale entra Raffaele Giovine, mentre Errico Ronzo è in bilico, invece resta fuori Ciro Guerriero perché non ha superato la soglia di sbarramento del 3%. Le conferme arriveranno nella giornata di oggi perché lo spoglio si è protratto fino a tarda serata.
La sfida si è giocata su circa 40 mila voti rappresentati da coloro che si sono recati alle urne ma all'appello manca il 38% degli elettori che hanno deciso di non partecipare alla competizione elettorale. La percentuale di affluenza dei votanti è stata di 67,03% di poco sotto la percentuale del 2016 che fu del 70,93% ed è confermata anche la percentuale dell'astensionismo. Le preferenze delle liste non sono ancora delineate però anche in questo caso la previsione è di uno stacco notevole tra il candidato sindaco del centrosinistra e le liste a lui collegate. Queste ultime potrebbe superare la percentuale del 50 con un divario rispetto alle preferenze di Marino di circa 20 punti percentuali. Questa è la conferma che c'è stato il voto disgiunto, possibilità ammessa dalla legge elettorale nei comuni superiori ai 15 mila abitanti. Nel 2016 la coalizione di centrosinistra raccolse oltre il 53% delle referenze mentre Marino si fermò al 45,12%, in questa tornata elettorale invece il divario dovrebbe essere maggiore con un'attribuzione di circa 20 seggi al primo turno mentre la casella del sindaco sarà decisa dal secondo turno.
Ed è stato proprio il voto disgiunto a far scattare il turno di ballottaggio favorendo Zinzi, così come accadde cinque anni fa con Ventre.
Il Mattino