Caserta. A volte, nei giorni festivi, si lavora con due infermieri e un medico in centrale. Il servizio gestisce le emergenze di un milione di abitanti residenti in provincia...
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Questo, accade soprattutto nei fine settimana e nei giorni di festa. Una situazione d’emergenza nell’emergenza perché la sede all’interno dell’ospedale di Caserta non è solo priva di personale, ma anche di sicurezza.
Gli operatori lavorano con fili elettrici che pendono dalle scrivanie, con strumenti taglienti contenuti in un astucci appoggiati su un armadietto piuttosto vecchio, con brandine utilizzate per dormire piegate in stanze piene di polvere e in bagni con soffitti sfondati. Non si contano le telefonate al servizio territoriale d’emergenza: almeno 300 al giorno. Nei giorni particolarmente critici - con studi medici di famiglia chiusi per ferie - si arriva a sfiorare anche quota 400 telefonate al giorno. Ma gli operatori sono sempre di meno, anche se i fondi stanziati dalla Regione, però, sono sempre gli stessi. Ed ecco che spuntano i privati, che rappresentano probabilmente «il buco nero» del lavoro pubblico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino