«Mio figlio ricoverato per linfoma e morto con il Covid al Gemelli»
di Marilù Musto
Una denuncia-querela per presunta responsabilità medico-sanitaria è stata depositata in Procura a Roma per la morte di Angelo Parente, 35 anni, nato con la...
Una denuncia-querela per presunta responsabilità medico-sanitaria è stata depositata in Procura a Roma per la morte di Angelo Parente, 35 anni, nato con la sindrome di Down. Era stato ricoverato all'ospedale Gemelli di Roma e pochi giorni dopo si sarebbe ammalato di Covid. Una storia tragica, quella di Angelo.
Grazzanise era il paese dove era cresciuto e che lui amava. «Ad ogni manifestazione in piazza, lui c'era. Aveva una vita sociale molto intensa», racconta ora la mamma, Teresa. Poi, è successo l'imprevisto. Era stato ricoverato in ospedale il 16 dicembre del 2020 per un sospetto linfoma, ma in corsia era poi risultato positivo al virus da Covid-19. In preda a svenimento ed emorragie, è deceduto all'ospedale Gemelli a gennaio. Ora, la famiglia fa un appello affinchè si riesca a contattare chi, in quel periodo, ha vissuto la stessa odissea di Angelo all'ospedale Gemelli di Roma. I genitori e le sorelle di Angelo sono difesi dall'avvocato Loredana Luiso che in questi giorni sta seguendo la famiglia nel percorso giudiziario: "La famiglia vuole sare se il contagio era evitabile", spiega il legale. L'ospedale Gemelli ha replicato dicendo - in una comunicazione - che il paziente è morto per una grave leucemia".