Caserta, il Comune vende ​la Prefettura e la Questura

Caserta, il Comune vende la Prefettura e la Questura
Il Comune di Caserta venderà all'asta un patrimonio immobiliare del valore di circa quaranta milioni di euro per coprire i debiti accumulati dall'Ente negli anni....

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Il Comune di Caserta venderà all'asta un patrimonio immobiliare del valore di circa quaranta milioni di euro per coprire i debiti accumulati dall'Ente negli anni. Il ricavato delle alienazioni sarà infatti destinato all'Organismo straordinario di liquidazione che detterà modi e tempi dell'incanto.


Nel piano triennale di dismissione, appena approvato in giunta, ci sono, tra gli altri, il Palazzo Acquaviva che ospita gli uffici di Questura e Prefettura e che da solo vale oltre diciotto milioni di euro, il parcheggio interrato di piazza Carlo III, la scuola elementare Lombardo Radice' di via Roma, con la quale si spera di introitare due milioni e mezzo di euro, l'ex asilo di via Barducci e l'ex scuola di via Martiri di Bellona. In elenco anche la sede dell'Unione consumatori in piazza Matteotti, una serie di appartamenti e locali commerciali del centro storico - distribuiti tra via Turati, piazza Ruggiero, via Mazzini, via Ruta, via Lupoli e via Tescione e una cinquantina di terreni. In prevalenza agricoli.
Stralciati dal vecchio piano delle alienazioni invece il mattatoio di viale Edison (che, pare, sia destinato a diventare un polo produttivo), l'ex Omni di viale Beneduce (già sede del Rettorato e di un consultorio), l'ex orfanotrofio Sant'Antonio, gli appartamenti del Parco Primavera di Tuoro, l'ex gasometro di via Mondo e l'ex caserma Brignole.

 

«Il criterio adottato per le dismissioni spiega l'assessore al patrimonio, Alessandro Pontillo è stato quello di optare per un numero inferiore di beni rispetto al passato ma puntando su quelli dalle maggiori potenzialità economiche per far fronte alle istanze presentate dall'Organismo di liquidazione. Per tutti gli altri abbiamo programmato una valorizzazione che potrà essere realizzata attraverso tre diverse strade. Per alcuni, come nel caso degli impianti sportivi con riferimento allo stadio Pinto, al Palavignola e al campo sportivo del rione Vanvitelli è previsto l'affidamento a privati per la gestione e la manutenzione. Per altri, come nel caso delle scuole di Casola, Santa Barbara, Tuoro, Aldifreda, San Leucio e Vaccheria (tutte costruite negli anni Cinquanta) è prevista la riqualificazione con fondi pubblici. La prima tranche, del valore di circa 200mila euro, attesa a breve, ci consentirà di avviare i lavori di adeguamento e consolidamento sismico oltre che di ristrutturazione dei plessi. Nello specifico si partirà dall'immobile di via Falluti a Tuoro dove il Comune ha deciso di realizzare un micronido. Terza e ultima strada sarà quella dei contratti di locazione o di concessione ad associazioni o altre realtà del territorio per far sì che diventino luoghi di sviluppo di servizi».

La delibera, a poche ore dalla ratifica, ha però già scatenato non pochi malumori. In particolare tra le mamme dei bambini che frequentano la scuola «Lombardo Radice». Con una petizione, firmata l'estate scorsa da circa 650 persone, le mamme avevano già espresso perplessità sulla decisione del Comune di trasferire, in tre anni, il plesso di via Roma nell'area ex Saint Gobain, una zona considerata a rischio sul piano ambientale. Apprendere che l'edificio sarà venduto all'asta ha messo in allarme sia le famiglie che i docenti. Anche perché, come evidenziato dal consigliere di Speranza per Caserta, Francesco Apperti, nel piano delle alienazioni l'immobile viene definito ex scuola elementare e risulta persino privo dei dati catastali. Rassicurazioni sono giunte però dall'assessore Pontillo che ha annunciato di aver già avviato sopralluoghi in un luogo della città alternativo alla Saint Gobain dove realizzare la nuova scuola. «Se quest'area ha dichiarato si rivelerà idonea, come credo, sono certo che questa soluzione sarà accolta da tutti con grande entusiasmo».
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Il Mattino