Casal di Principe. Insulti al prete straniero durante la benedizione del negozio

Casal di Principe. Insulti al prete straniero durante la benedizione del negozio
Casal di Principe. «Non avevamo bisogno della benedizione di un padre negro», è la frase pronunciata contro il padre Serafino K.Kibangau, del Congo Brazaville, collaboratore...

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Casal di Principe. «Non avevamo bisogno della benedizione di un padre negro», è la frase pronunciata contro il padre Serafino K.Kibangau, del Congo Brazaville, collaboratore pastorale della parrocchia Spirito Santo di Casal di Principe. Tutto è avvenuto qualche giorno fa in occasione dell’inaugurazione di un nuovo negozio dove il parroco era stato inviato per la benedizione.




A questa frase sembra, a sentire il racconto fatto da don Francesco Manzo nell’omelia durante la celebrazione della santa messa, che ci siano stati altri insulti aggravati dall’indifferenza degli altri presenti. «Condanniamo fortemente questo episodio di xenofobia e razzismo che ha colpito il nostro collaboratore pastorale – commenta il sindaco Renato Natale a nome anche dell’intera amministrazione comunale – Abbiamo la fortuna di avvalerci dell’aiuto di una persona con una grande sensibilità, cultura e spiritualità e non vogliamo che venga offeso in nessun modo. Questo è il risultato del diffondersi di una pericolosa mentalità che tende a fare di tutte le erbe un fascio e arriva perfino ad offendere un sacerdote nell’esercizio del suo mistero.



Casal di Principe è stato sempre un aperto e solidale con gli stranieri e questo atteggiamento non ci appartiene. Siamo delusi profondamente». Nel frattempo la notizia ha fatto il giro del paese e varie associazioni locali si stanno attivando per esprimere solidarietà a padre Serafino e ad evitare che questo paese, per colpa dell’ignoranza e dei pregiudizi di qualcuno, venga etichettato come razzista o altro. Non è la prima volta che a Casal di Principe un parroco del paese venga affiancato da un collaboratore straniero eppure mai si sono verificati simili episodi. «Quanto è accaduto è imperdonabile – sottolinea il vicesindaco Marisa Dana – Oltre ad offendere la persona, è stata lesa anche la sua funzione. Neppure la veste che indossava ha fermato gli insulti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino