Casertavecchia-San Rufo: recuperato il percorso dell'Acquedotto Carolino

Bonificata la tratta finale dei 42 chilometri alle sorgenti del Frizzo

Operativi i percorsi lungo l'Acquedotto Carolino
L'altro Acquedotto Carolino, quello sconosciuto al turismo internazionale, strappato all'abbandono e all'oblio. Nel 250esimo anniversario dalla morte di Luigi...

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L'altro Acquedotto Carolino, quello sconosciuto al turismo internazionale, strappato all'abbandono e all'oblio. Nel 250esimo anniversario dalla morte di Luigi Vanvitelli, un altro pezzo del monumento tutelato dall'Unesco è stato recuperato, ritrovato e restituito alla fruibilità dei podisti, dei cicloamatori e delle comitive dedite al "turismo esperienziale" fatto di arte, storia e tanta natura. Anche la tratta finale dei 42 chilometri che portano l'acqua dalla sorgenti del Fizzo alla Reggia Caserta, lungo un suggestivo tracciato collinare in parte interrato, vincolato ma poi dimenticato, è stato liberato dalla vegetazione infestante che l'aveva cancellato. Ora, è stato riaperto e reso transitabile, non solo a piedi ma anche con le bici, la tratta finale che va dalla strada panoramica per Casertavecchia fino a San Rufo. In precedenza, sono stati riscoperti e resi transitabili i sentieri che dal beneventano conducono ai territori di Valle di Maddaloni e Maddaloni. In parallelo, in collaborazione con gli idraulici forestali, personale messo a disposizione dall'assessore Angelo Campolattano (responsabile di agricoltura e foreste), è in corso la riscoperta del tracciato perduto del «Tronco san Benedetto» del Carolino, composto dalle condotte in tufo, volute da Luigi e Carlo Vanvitelli per recuperare le acque delle Reggia e alimentare il Carmignano e quindi la città di Napoli. Riportato alla luce l'antico tracciato e pure l'alveo cancellato dai rifiuti e inconsapevolmente dall'opera degli agricoltori.

Si tratta di monumenti obliterati e, allo stesso tempo, protetti dalla vegetazione. Ora, il diserbamento radicale ha riacceso l'entusiasmo per un'opera idraulica monumentale destinata all'estensione dei vincoli e delle tutele, annunciate dall'«Icomos Italia» (International Council Monuments and Sites) e spettanti ai siti già patrimonio dell'umanità dell'Unesco. L'opera di scavo, recupero e messa in sicurezza è stata resa possibile anche dal lavoro delle squadre di volontari coordinate dall'Associazione nazionali finanziari d'Italia (Anfi sezione Maddaloni). Ma per portare alla luce il ramo dimenticato del Carolino è stato necessario impiantare un vero cantiere. Il ripristino delle condotte, dei torrini di areazione, ponti e alvei è uscito dal recinto ristretto dei cultori delle delizie borboniche. «L'obiettivo ambizioso - spiega Peppe Farina (presidente della sezione Anfi) - non è solo liberare cunicoli, condotte e sentieri dal terreno e dai rifiuti accumulati nel tempo ma anche elevare questo tracciato al rango dei grandi percorsi nazionali di trekking, podismo ed escursionismo organizzato nell'ambito di un progetto di tutela architettonica e paesaggistica». Il comune di Maddaloni collabora alla riqualificazione dell'alveo storico del Carmignano ma intanto annuncia l'avvio della riqualificazione, sempre su via Carmignano, grazie ai fondi del "Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) Terra dei Fuochi". Messi a disposizione dal Ministero della Coesione due milioni e mezzo di euro, anche per la costruzione di fogne, cunette di scolo, vasche di raccolta e sistemi di smaltimento o captazione delle acque piovane. Si tratta di un intervento esteso anche a via Napoli II tratto. Intanto, in due mesi saranno impianto 10 cantieri. Chiuderanno per lavoro di rifacimento pavimentazione e sottoservizi via de' Carlucci, via Ponte Carolino, via Mercorio, via Montella e parte di via Feudo già in fase molto avanzata. A luglio invece, decolla la ristrutturazione di corso I Ottobre, dei vicoli dei Formali, via Fabio Massimo. Le restrizioni inevitabili al traffico veicolare saranno modulate sulla base dell'avanzamento progressivo delle opere. 

 

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Il Mattino