Caserta. Le nozze da favola alla Reggia di Caserta lasciano una scia di polemiche più lunga dell’abito nuziale indossato dalla sposa. Con una venatura di giallo...
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Il giallo però sembra infittirsi dal momento che a richiedere l’autorizzazione al Comune di Caserta, per conto della società Urban Production curatrice dell’evento, è stato Maurizio Gemma, direttore di Film Commission, la fondazione regionale che si occupa della promozione in house del settore cinematografico. E siamo al secondo intoppo, che ha fatto scattare la risposta dell’amministrazione casertana articolata in due punti: una nota ufficiale del sindaco Carlo Marino e l’affidamento dell’intero dossier all’ufficio legale per valutare eventuali profili di illegittimità - trattandosi di enti pubblici - da segnalare all’autorità giudiziaria. «In merito a quanto svoltosi lo scorso 5 gennaio alla Reggia di Caserta - recita l’informativa di Palazzo Castropignano - il Comune intende precisare che l’ente era stato destinatario di richieste di transito di mezzi in vista di un evento di moda. Per tali ragioni ha autorizzato il passaggio, il parcheggio e il carico e scarico merci in viale Douhet solo ed esclusivamente ai veicoli a servizio della manifestazione programmata per quella sera. Tutto ciò in quanto non era possibile raggiungere la Reggia da via Gasparri, visto che in piazza Gramsci era in programma un’altra manifestazione. Non è stata, dunque, rilasciata alcuna autorizzazione per il trasporto privato di persone dinanzi alla Reggia. La sosta in viale Douhet è stata concessa, come già avvenuto per altri tipi di eventi utili alla promozione del grande patrimonio culturale costituito dalla Reggia e dell’intero territorio, al solo fine di garantire un adeguato supporto alla buona riuscita dell’evento. Tutto è stato fatto nella convinzione che si trattasse realmente di uno spettacolo di moda e non certo di una cerimonia privata». Ecco anche perché ieri mattina tra i corridoi del municipio si aggirava un sindaco Marino furibondo: appena tornato da un breve periodo di vacanza si è trovato subito una tegola piovuta all’improvviso.
Immediata la convocazione del capo della Polizia municipale Luigi De Simone al quale è stata chiesta un’informativa scritta sull’episodio. «Questa è materia da ufficio legale ed eventualmente da Procura», ha sibilato il primo cittadino. Anche perché, a ben leggere il documento firmato dal direttore di Fc, l’intera responsabilità dell’operazione è stata posta in capo alla società Urban Production: «...sarà sua cura presidiare il varco tramite personale qualificato, anche a bordo di un’automobile, fino al ricollocamento della fioriera nella sua posizione originaria». E qui entra in gioco il terzo attore, la società milanese specializzata nell’organizzazione, allestimento e gestione di grandi eventi internazionali che dal 1985 opera nelle principali capitali europee anche in siti di interesse storico-artistico. Per il matrimonio di Angela e Francesco ha mobilitato una falange di 200 persone tra addetti al montaggio, elettricisti, scenografi e fioristi.
Uno di questi ultimi, purtroppo per lui, è finito immortalato mentre nel tentativo di sistemare l’infiorata cavalca il leone di marmo lungo lo scalone di accesso al piano nobile di Palazzo reale. È stato identificato? Ancora no.
Il Mattino