Nola, risucchiato dal macchinario così è morto il giovane di San Felice

Nola, risucchiato dal macchinario così è morto il giovane di San Felice
SAN FELICE A CANCELLO - Le porte del pastificio Ferrara oggi sono rimaste chiuse e lo saranno anche durante tutto il fine settimana. Gli agenti del commissariato di Polizia, su...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SAN FELICE A CANCELLO - Le porte del pastificio Ferrara oggi sono rimaste chiuse e lo saranno anche durante tutto il fine settimana. Gli agenti del commissariato di Polizia, su ordine della Procura di Nola, che ha aperto un’inchiesta sulla morte del 32enne Aniello Bruno, hanno sequestrato l’area dei macchinari per imballaggi e passato al setaccio l’intera struttura della zona industriale di Polvica di Nola, al confine con la Valle di Suessola. L’ipotesi di reato, se si appura che non sono state osservate le norme di sicurezza, è di omicidio colposo. Da ieri mattina, all’interno dell’azienda gestita da anni dalla famiglia Ferrara, è un andirivieni di operai e sindacalisti, ancora sotto choc per la tragica morte del giovane sanfeliciano, che da anni lavorava nell’azienda e, soprattutto, era ben voluto «per la sua disponibilità e per la capacità di non lamentarsi mai», dicono alcuni colleghi. Il corpo di Aniello si trova presso il reparto di Medicina Legale del II Policlinico di Napoli dove, solo nella giornata di lunedì, sarà dato incaricato dalla Procura ad un medico legale di effettuare l’esame autoptico che, senza ombra di dubbio, farà luce su una vicenda che col passare delle ore è sempre più ingarbugliata. Sono in molti a sottolineare che già qualche giorno prima della tragedia alcuni addetti agli imballaggi avevano segnalato al capo del settore un problema legato proprio a quel macchinario, che sembrava non andare alla perfezione. Dall’altra parte, invece, c’è chi sottolinea che lo stesso giovane si è troppo esposto verso il bocchettone dell’ingranaggio, che lo ha poi risucchiato senza dargli scampo.

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino