Caserta, la denuncia di Confindustria: «Con la plastic tax aziende in crisi»

Caserta, la denuncia di Confindustria: «Con la plastic tax aziende in crisi»
«Sì alla tutela ambientale ma non con la sugar tax o con la plastic tax». È unanime il verdetto delle aziende della provincia di Caserta che mostrano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sì alla tutela ambientale ma non con la sugar tax o con la plastic tax». È unanime il verdetto delle aziende della provincia di Caserta che mostrano grande preoccupazione per gli effetti derivanti dai nuovi provvedimenti governativi che investiranno in maggior misura il comparto della produzione di bibite e dell'imbottigliamento delle acque minerali. Un settore che in questi territori dà lavoro a 976 dipendenti in maniera diretta e a circa 2.500 persone dell'indotto.


LEGGI ANCHE Manovra, auto aziendali e plastic tax verso il dimezzamento

«Le nuove tasse ha dichiarato il presidente di Confindustria Caserta, Luigi Traettino più che penalizzare i comportamenti, penalizzano i prodotti e avranno effetti rilevanti in termini di occupazione. L'impatto maggiore lo si avrà sull'industria alimentare italiana, creando un pericoloso precedente che inciderà, senza alcuna possibilità di intervento, sull'economia reale. Una decisione che rischia di compromettere gli sforzi profusi, in termini di investimenti e di organizzazione, non solo dei grandi gruppi ma anche e soprattutto di tutte quelle piccole e medie realtà produttive locali che costituiscono il vero tessuto industriale della provincia in un momento già particolarmente difficile e di grandi incertezze». Ad avvalorare i timori di Confindustria c'è un dato numerico rilevato su scala nazionale all'indomani dell'introduzione della nuova direttiva europea sul divieto di prodotti di plastica monouso, che entrerà in vigore nel luglio del 2021, e che ha già fatto registrare un calo della produzione del 20 per cento. La plastic tax dovrebbe entrare in vigore dal primo aprile del 2020, salvo nuovi interventi in Parlamento. L'obiettivo del Governo è quello di incassare, nei prossimi quattro anni, tra 1,7 e 2,2 miliardi di euro, prelevando un euro per ogni chilogrammo di plastica, polistirolo, imballaggi e altro materiale inquinante che caratterizza i manufatti monouso prodotti da ciascuna azienda. Qualora le previsioni economiche dovessero essere confermate e la tassa riuscisse pertanto a garantire maggiori entrate, non è detto che a ciò corrisponderà anche una riduzione della produzione in plastica e una riconversione degli impianti per realizzare prodotti biodegradabili e compostabili. E ciò malgrado la plastic tax sia accompagnata da un credito d'imposta. Al contrario. Sono in tanti a temere che i nuovi provvedimenti normativi non produrranno effetti concreti nella salvaguardia ambientale.

LEGGI ANCHE Il premier sulla plastic tax: «Ridurremo l'impatto»


Un discorso analogo potrebbe essere applicato anche per la sugar tax. «Siamo tutti d'accordo sulla necessità di introdurre misure volte alla tutela ambientale ha fatto notare al riguardo il presidente Traettino ciò che contestiamo sono le modalità. Risulta incomprensibile il motivo per il quale una tassa sullo zucchero debba essere riservata esclusivamente a un settore, applicandola solo alle bevande zuccherate. Si tratta di una politica discriminatoria che potrebbe favorire decisioni drastiche sugli investimenti nel Paese. Si tratta di tasse con effetti superiori all'aumento dell'Iva». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino