Una tomba precristiana sotto la centrale Turbogas

Una tomba precristiana sotto la centrale Turbogas
Una tomba del IV secolo a.C. sotto le fondamenta della nuova centrale elettrica della Edison. Una scoperta durante gli scavi per la realizzazione dell'impianto rimette...

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Una tomba del IV secolo a.C. sotto le fondamenta della nuova centrale elettrica della Edison. Una scoperta durante gli scavi per la realizzazione dell'impianto rimette località Frasseto sotto i riflettori dopo mesi. La notizia del ritrovamento risale ad alcuni giorni fa e si è diffusa velocemente nelle comunità dei paesi limitrofi. Ma la scoperta è confermata anche da fonti della Soprintendenza dei Beni Culturali di Caserta e Benevento. Gli stessi tecnici dell'Ente in queste ore stanno analizzando il materiale riemerso, che dovrebbe consistere in una tomba con vasi decorati. Nel cantiere non è stato imposto alcuno stop, ma i lavori proseguono sempre sotto il monitoraggio della stessa Soprintendenza.

Già nel febbraio del 2020, prima dello scoppio della pandemia, una relazione curata dall'associazione «Storia Viva» nella persona della presidente Simona Fracasso, aveva segnalato l'impatto della centrale sui beni archeologici del territorio. Per questo motivo la Soprintendenza di Caserta e Benevento richiese un sopralluogo sul cantiere con la sezione archeologica dell'ente, mentre la stessa Fracasso ottenne accesso agli atti. Così, un anno e mezzo partirono anche altri scavi: quelli della «Geomed», azienda di Scafati specializzata nella geoarcheologia e geologia ambientale, incaricata dalla Soprintendenza per effettuare specifiche indagini. Sono stati mesi di sondaggi geognostici e di rilevamenti con radar - seppur a lungo interrotti dall'emergenza sanitaria. Ma nelle scorse ore è arrivata la conferma che qualcosa effettivamente giaceva nascosta negli ampi terreni agricoli di località Frasseto. Un'autentica sorpresa nel percorso di realizzazione dell'impianto a Presenzano. Eppure in un documento sullo studio preliminare ambientale della centrale, datato luglio 2017 e firmato Edison, vengono dedicate apposite sezioni alla componente archeologica. «Il Comune di Presenzano - si legge nel fascicolo dell'azienda - ha effettuato un'indagine mediante sopralluoghi sui siti segnalati in bibliografia e in archivio e l'esecuzione di saggi su un insieme di aree prossime alle zone di maggiore e possibile espansione edilizia. Sulla base degli interventi effettuati è stata elaborata una carta del Potenziale Archeologico: il sito di intervento, compreso all'interno della CTE, non rientra tra le aree di interesse identificate». Di diverso avviso erano già da tempo i residenti del circondario: secondo una diffusa vox populi quei terreni regalano infatti frequenti rinvenimenti casuali durante i lavori agricoli. Per questo in molti credono che quella tomba sia solo un tassello di un tesoro archeologico interrato in località Frasseto.

D'altronde la zona vicina all'antica Rufrae è particolarmente ricca di resti di civiltà millenarie. E nell'alto Casertano il rinvenimento di intere necropoli non è affatto raro: l'ultimo caso nella vicina Pietravairano, dove lo scorso anno nella frazione San Felice, a due metri di profondità sotto il terreno è riemerso un vero e proprio tesoro sepolto. Da alcuni scavi per il metanodotto nelle campagne della frazione spuntarono le strutture murarie di un complesso abitato, tracce di antiche strade e tombe. Epoca romana o precedente, forse sannita. Queste le ipotesi formulate sulla base del contesto storico e archeologico dell'alto Casertano. D'altronde gli scavi di Pietravairano sono sostanzialmente contestuali a quelli tra Piedimonte e Alife, dove alcuni operai trovarono antiche sepolture sannite.
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Il Mattino