CASERTA - C'era una regia unica dietro le centinaia di furti di rame che hanno lasciato al buio interi quartieri del Casertano e mandato in tilt addirittura il traffico...
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Otto persone sono finite in carcere e tre ai domiciliari con l'accusa di far parte di un'associazione finalizzata al furto e al riciclaggio di rame. Altre ventuno persone, tra le quali dodici imprenditori italiani, risultano indagate in stato di libertà.
Una vera e propria holding, dunque, quella sgominata dalla polizia ferroviaria, nell'indagine coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone e dall'aggiunto Antonio D'Amato.
Secondo i risultati dell'indagine, iniziate sotto il coordinamento del procuratore Luigi Gay, il gruppo rimetteva in circolo rame rubato dalle Ferrovie dello Stato e dalle centrali Enel attraverso una rete trasnazionale in parte ignara in parte connivente.
Il rame trafugato in Campania, confluiva in alcuni depositi di materiale ferroso nel Casertano e nel Napoletano, dove veniva ripulito dalle plastiche. A quel punto, giungeva in due fonderie del Nord, nelle città di Brescia e Mantova, e da qui ripartiva alla volta della Corea e della Cina. Il business fruttava migliaia di euro al mese.
I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer di Napoli.
In carcere:
-Vanciu Cociui
-Serafim Raul Bacrau
-Gheorhe Iosif Ionasoaei
-Sorin Catalin Ionasoaei
-Faruk Emilian Tudorache
Agli arresti domiciliari:
-Giuseppe Falcone, imprensitore di Castelvolturno titolare di attività di compravendita e stoccaggio metalli
-Romica Nistor, residente a Casal di Principe
Obbligo di presentazione alla pg e interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali per 6 mesi:
-Bruno Cavagnoli, di Napoli, titolare di attività commerciale di compravendita di materiali ferrosi.
Sono in corso attivissime indagini tendenti al rintraccio di altri 4 cittadini rumeni, al momento irreperibili, di cui 3 colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere ed 1 da ordinanza di sottoposizione al regime degli arresti domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino