Se le sono date di santa ragione per pochi spiccioli che i fedeli elargivano all’uscita della messa domenicale alla Parrocchia dei Santissimi Filippo e Giacomo. Una lite tra...
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IL TESTIMONE
«Dopo qualche spintone cominciato - come ha riportato sul proprio profilo un utente di Facebook che abita nella piazzetta dove si affaccia la chiesa nota per ospitare l’icona della Madonna di Casaluce - all’interno della chiesa, proseguito poi davanti al sagrato della stessa, coinvolgendo anche le persone che uscivano ignare dal luogo di culto» che si sono viste al centro di una lite dove sono volati calci, pugni, schiaffi e parolacce. Per fortuna, dopo pochi minuti, sono tempestivamente intervenuti gli uomini della polizia municipale a sedare gli animi. Causa della lite: la guerra delle elemosine. Una guerra per pochi spiccioli che per i litiganti rappresentano, però, la sopravvivenza, il cibo per qualche giorno. Gli agenti, coordinati dal comandante Stefano Guarino, non hanno potuto far altro che portare i tre ragazzini presso gli uffici di via San Lorenzo per procedere alla loro identificazione e per consegnarli ai genitori, non senza aver avvertito i servizi sociali comunali per il prosieguo come per legge.
L’AMMINISTRAZIONE
«Un gesto – ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali Dino Carratù, cercando di sminuire la gravità di quanto accaduto - fortunatamente isolato che non deve essere ingigantito. Sarà comunque tenuto debitamente sotto controllo per evitare che gesti simili possano ripetersi». «Purtroppo, - ha concluso l’esponente dell’esecutivo che regge le sorti della città normanna - il dramma della povertà e della sopravvivenza degli immigrati che scappano dai loro paesi per trovare un futuro migliore, non è facilmente gestibile». La lite tra i piccoli mendicanti di ieri all’ingresso di una delle chiese più frequentate di Aversa è la punta di un iceberg, un segnale, l’ennesimo, di allarme di aumento delle situazioni di povertà e di disagio. Solo il giorno prima, ad esempio, gli stessi agenti di polizia municipale sono stati impegnati con un’anziana senzatetto napoletana, nota alla Caritas, che aveva scelto di stendersi con il sedere scoperto nonostante il freddo di questi giorni.
GLI SGOMBERI
Per non parlare degli sgomberi di clochard che hanno scelto di vivere sotto i portici della città normanna o dei senzatetto e delle prostitute nella stazione ferrovia. A cercare di porre rimedio a questa situazione la sola Caritas con don Carmine Schiavone che offre pasti caldi in mensa e posti letto. Ma la sua presenza dà fastidio, tanto che più volte i volontari della Caritas sono stati presi di mira da teppisti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino