Sciopero netturbini, sindacati divisi: «Siamo stanchi delle promesse»

Sciopero netturbini, sindacati divisi: «Siamo stanchi delle promesse»
Vertenza Ecocar, strappo tra i sindacati dopo il vertice in prefettura di ieri mattina con i rappresentanti del consorzio e quelli del Comune di Caserta. L'incontro, richiesto...

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Vertenza Ecocar, strappo tra i sindacati dopo il vertice in prefettura di ieri mattina con i rappresentanti del consorzio e quelli del Comune di Caserta. L'incontro, richiesto dalle sigle Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fiadel, per ottenere lo stop al congelamento dei ticket mensa e degli emolumenti accessori, per avere lumi sul nuovo bando di gara per la gestione del servizio di igiene urbana e delucidazioni sullo stato di salute del consorzio Ecocar, si è chiuso con una fumata grigia.


Se Cgil, Cisl e Ugl hanno deciso infatti di soprassedere sullo sciopero annunciato alla vigilia di Pasqua dopo alcune rassicurazioni giunte dall'amministrazione comunale e dall'azienda, i rappresentanti di Uil e Fiadel hanno risposto picche al tentativo di conciliazione che si è svolto ieri a palazzo Acquaviva e confermato la volontà di incrociare le braccia, entro la prima decade di maggio, «perché - sostengono - stanchi di promesse cui non seguono mai fatti concreti». Tanti i temi ieri sul tavolo. A partire dall'adeguamento del canone agli indici Istat (quasi 27mila euro in più ogni mese) richiesto più volte da Ecocar Ambiente al Comune che ieri ha annunciato di aver predisposto la determina per il pagamento, in tempi brevi, di una prima tranche di circa duecentomila euro. La restante parte verrà inserita invece tra i debiti fuori bilancio e dovrà passare al vaglio del consiglio comunale. L'appalto di Ecocar è scaduto infatti 14 mesi fa, da allora il consorzio sta continuando a gestire il servizio di raccolta dei rifiuti in regime di proroga con lo stesso canone previsto dall'appalto del 2013.
 
Una soluzione che Ecocar ha sempre definito antieconomica e che negli ultimi mesi si è aggravata per effetto di una serie di penali comminate dall'ente al consorzio per una serie di disservizi riscontrati nella gestione del settore e nella qualità del servizio nel periodo compreso tra settembre 2018 e febbraio 2019. Tra questi la mancata raccolta in alcuni giorni, la scarsa pulizia registrata in alcune zone della città, uno spazzamento insufficiente. Complessivamente nell'arco di sei mesi, l'ente ha decurtato all'azienda un importo di circa 400mila euro: nel dettaglio una multa del valore di 109.500,00 euro a gennaio per mancanze registrate nei mesi di settembre e ottobre dello scorso anno, due penali rispettivamente di 83.600,00 e 165.900,00 euro a febbraio per disservizi registrati a novembre 2018 e una penale di 53.100,00 euro a marzo per episodi analoghi verificatisi a febbraio scorso. Sanzioni giudicate «illegittime» e impugnate da Ecocar che ora, in attesa del verdetto del tribunale, ha chiesto al Comune di non trattenere queste somme in virtù del fatto che un simile provvedimento costringerà il consorzio a bloccare ogni attività e a dichiarare fallimento, complice la carenza ormai cronica di liquidità. Le prime avvisaglie c'erano state già prima di Pasqua allorquando Ecocar, a fronte delle penali, ha annunciato il congelamento di tutti gli emolumenti extra previsti dagli accordi contrattuali di secondo livello, tra questi i ticket mensa, i bonus e i premi di produttività.


Il Comune si è quindi riservato una decisione sulla possibilità di «sospendere» le penali fino al giudizio della magistratura. Nel frattempo però Ecocar ha garantito agli operatori di fare dietrofront sul blocco dei ticket mensa se riuscirà realmente ad incassare in tempi brevi il canone «adeguato» e «indicizzato». Una promessa che ha spaccato in due i lavoratori e le loro sigle sindacali tra chi si è detto disposto ancora una volta a dare fiducia al consorzio e chi invece esige che alcune decisioni vengano messe nero su bianco. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino