Il Comune di Aversa senza guida: si dimettono in 13, sindaco sfiduciato

Il Comune di Aversa senza guida: si dimettono in 13, sindaco sfiduciato
Al terzo tentativo l'amministrazione guidata dall'oramai ex sindaco Enrico De Cristofaro rompe le righe. Consiglio comunale sciolto praticamente a metà mandato a...

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Al terzo tentativo l'amministrazione guidata dall'oramai ex sindaco Enrico De Cristofaro rompe le righe. Consiglio comunale sciolto praticamente a metà mandato a causa delle dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali che ieri sera si sono dati appuntamento presso lo studio di un notaio per sottoscrivere l'atto collettivo di dimissioni. Ora si è già in campagna elettorale. Infatti, se è vero che nei prossimi giorni si insedierà un commissario prefettizio per lo svolgimento delle attività ordinarie, è altrettanto vero che si tratterà di un periodo piuttosto breve tenuto conto che si dovrebbe riuscire ad andare alle urne in occasione della prossima tornata elettorale di primavera.

 
Una sorta di corsa contro il tempo per mettere in campo candidati a sindaco e alleanze. Proprio questa circostanza aveva frenato sino a oggi alcuni dei dimissionari che desideravano avere un lasso di tempo più lungo a disposizione per potersi organizzare. La sortita è andata a segno dopo altri due tentativi andati a vuoto. Una prima lo scorso anno, una seconda nelle scorse settimane, a gennaio.
Ieri sera i nove consiglieri di opposizione (Marco Villano, Paolo Santulli, Alfonso Golia e Elena Caterino per il Partito Democratico; Carmine Palmiero e Francesco Sagliocco per Noi Aversani; Gianpaolo Dello Vicario e Nicla Virgilio per Forza Italia; Maria Grazia Mazzoni per il Movimento 5 Stelle e tre dei quattro consiglieri dissidenti e in rotta su tutto con la loro ex maggioranza (Mimmo Palmieri, Michele Galluccio, Giovanni Innocenti) e l'indipendente Mario Tozzi si sono incontrati presso uno studio notarile.
I tredici non sono giunti tutti insieme, ma alla spicciolata e sino alla fine, intorno alle 22, i presenti sono stati con il fiato sospeso perché si temeva l'ennesimo fallimento del tentativo. Questa volta, però, la maggioranza necessaria per tornarsene tutti a casa è stata raggiunta. La corda, infatti, era stata tirata oltremodo da quel che restava della maggioranza, dopo che non erano stati mantenuti gli impegni per oltre due mesi con Mimmo Palmieri e gli altri tre consiglieri dissidenti del gruppo Forza Aversa. Patto che prevedeva il passaggio di testimone a metà mandato tra quello che è stato il presidente del consiglio comunale Augusto Bisceglia e lo stesso Palmieri.

Che l'amministrazione fosse giunta al capolinea lo si era già intuito lunedì quando si era dimessa l'assessore alla pubblica istruzione Ornella Giannino, rappresentante di Giovanni Innocenti nell'esecutivo. Ufficialmente perché era giunta al nono mese di gravidanza, ma il segnale, l'avvertimento era chiaro: noi non ci teniamo alle poltrone, guardiamo al bene di Aversa e siamo pronti ad andare a casa.
«Le nostre dimissioni ha dichiarato quello che è stato il capogruppo consiliare di Forza Italia Gianpaolo Dello Vicario non sono dimissioni contro qualcuno. E con questo credo di poter interpretare il pensiero anche degli altri amici dimissionari. Siamo di fronte a un atto positivo, a tutela della nostra città. Non intendo parlare di quello che è stato. Da oggi parleremo di quello che dovrà essere. Guardiamo oltre per il bene di Aversa. Abbiamo chiuso una brutta pagina».


Preferiscono non commentare gli altri artefici dello scioglimento. Anche dalla sponda della maggioranza, infatti, il clima non era dei migliori. Si era, in pratica, di fronte a una sorta di rassegnazione anche se il sindaco Enrico De Cristofaro ha tentato sino alla fine di far quadrare i numeri cercando una sponda soprattutto nel presidente della amministrazione provinciale Magliocca affinchè facesse breccia nei due consiglieri comunali di Forza Italia, Dello Vicario e Virgilio, che, invece, hanno deciso di rispettare il mandato ricevuto dai propri elettori.
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Il Mattino