Via San Carlo, scudo umano contro il muro del Comune

Via San Carlo, scudo umano contro il muro del Comune
Via San Carlo, commercianti e residenti in strada ieri mattina per dire no alla chiusura totale del secondo tratto decisa dal Comune di Caserta per ragioni di sicurezza. Al civico...

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Via San Carlo, commercianti e residenti in strada ieri mattina per dire no alla chiusura totale del secondo tratto decisa dal Comune di Caserta per ragioni di sicurezza. Al civico 33 c'è infatti un palazzo a rischio crollo. L'amara scoperta è stata fatta il 19 ottobre scorso a seguito di un sopralluogo dei vigili del fuoco durante il quale sono state rilevate lesioni gravi lungo le mura perimetrali del primo e del terzo piano oltre che sulla volta di ingresso dello stabile e in tutto l'androne. Da allora l'amministrazione ha ordinato lo stop alla circolazione veicolare e pedonale e transennato l'area interessata con una rete metallica che ha diviso in due la strada, creando un vero e proprio spartiacque nel centro storico e costringendo i cittadini ad effettuare un percorso molto più lungo per raggiungere uno dei due tratti interdetti. Almeno fino a quando ha retto la recinzione. 

La barriera di metallo è stata infatti più volte divelta da ignoti nelle ultime due settimane per bypassare il divieto e consentire il transito dei passanti. Da qui la decisione dell'ente di sostituire la rete metallica con i new jersey in cemento per rendere off-limits la strada e garantire l'incolumità pubblica. Ma gli operai, giunti sul posto ieri mattina per dare il via ai lavori, si sono trovati di fronte uno scudo umano rappresentato da commercianti e residenti che si sono opposti con forza alla realizzazione di questo muretto. Tutti chiedono che venga lasciato libero un piccolo spazio per consentire almeno il passaggio dei pedoni. «Chiudere del tutto la strada spiegano significa condannare a morte certa le attività. In queste prime due settimane abbiamo già riscontrato un calo dell'affluenza e degli incassi pari quasi al cinquanta per cento, con il posizionamento del muretto in cemento, saremo costretti a chiudere definitivamente. Non possono farci questo proprio ora e proprio in vista delle festività natalizie che avrebbero potuto rappresentare per noi una opportunità di ripresa dopo la lunga crisi degli ultimi due anni».

«Il periodo è già particolarmente complesso dichiara il titolare di un panificio a causa del rincaro delle bollette e delle materie prime, affrontare l'inverno senza poter contare su delle entrate certe significa essere costretti a delocalizzare l'attività». Nella stessa direzione anche il titolare di una profumeria: «Se la strada verrà interdetta del tutto, sarò costretto a chiudere il negozio. Non penso che riuscirei a resistere in questo modo per più di due mesi». Paradossale poi il caso del titolare del negozio di arte sacra che si ritrova con il negozio da un lato della barricata e il laboratorio-magazzino dall'altra parte: «Per andare dal negozio al laboratorio spiega dovrei fare il giro dell'isolato e se si considera che faccio da spola tra i due locali continuamente, si comprenderà il disagio che avrò d'ora in poi per poter svolgere il mio lavoro».

A preoccupare la categoria infine sono i tempi di messa in sicurezza dello stabile cui è legata la chiusura della strada. Tutti temono un nuovo caso via Vico dove, per un episodio analogo, sono stati impiegati più di dodici mesi per ripristinare la viabilità. Dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco in via Vico, il Comune ha ordinato lo sgombero delle famiglie residenti nel palazzo (al momento ne sono rimaste ancora tre che sostengono di non sapere dove andare) e intimato ai proprietari di intervenire ad horas ma a distanza di quindici giorni nulla è cambiato. E probabilmente trascorreranno mesi prima dell'avvio del cantiere. Da qui la decisione di posizionare il muretto in cemento che ha innescato il braccio di ferro tra le parti. La giornata di ieri si è conclusa con un primo fragile compromesso. La ditta ha sistemato i new jersey lasciando uno spazio di un metro per i pedoni ma si tratta di una soluzione temporanea. Questa mattina i lavori procederanno per chiudere definitivamente la strada. Salvo nuove proteste. Sono sessantacinque le attività commerciali distribuite tra il primo e il secondo tratto di via San Carlo. 

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Il Mattino