Scrivere «ciber» e non «cyber» per comporre parole nuove in italiano: è l'imperativo che arriva dall'Accademia della Crusca, la secolare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quanto alla grafia, spiegano gli accademici è «opportuno privilegiare, quando non vi sono altri inconvenienti, la forma senza trattino, ad esempio ciberdifesa, cibersicurezza, ciberprotezione, ciberminacce, ciberspazio e via dicendo». La soluzione, che spesso è la più lineare, spiega l'Accademia in una nota, «non può comunque essere sempre assunta come vincolante, e va evitata quando produca l'accostamento di due consonanti identiche, come nel caso di "ciberrischi"».
Il gruppo Incipit nato all'interno dell'Accademia della Crusca si occupa di esaminare e valutare neologismi e forestierismi "incipienti", scelti tra quelli impiegati nel campo della vita civile e sociale, nella fase in cui si affacciano alla lingua italiana, al fine di proporre eventuali sostituenti italiani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino