Nel giorno in cui la Francia ricorda la figura di Albert Camus, a sessant'anni dalla morte, emerge dagli archivi una lettera inedita dello scrittore premiato con il Nobel, che...
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Il testo, tre pagine dattiloscritte, è stato scritto nel 1943, quando la Francia era sotto il giogo del regime collaborazionista di Vichy, retto dai nazisti attraverso il maresciallo Philippe Pétains.
Il documento, dal titolo "da un intellettuale che resiste", inizia così: “Qui voglio brevemente ricapitolare i sentimenti di un intellettuale francese, così come la si può osservare all'interno del territorio. Per dirla semplicemente, i suoi promi sentimenti sarebebro di angoscia. La mia convinzione profonda è che la forma della guerra che la Francia cittadina ha adottato e in cui siamo tutti impegnati, può portare alla rinascita di queste persone e alla sua definitiva caduta".
La più grande preoccupazione di Camus va alla élite intellettuale del Paese, e alla "terribile distruzione" delle sue menti più vive. La sua lettera rappresenta "un pressante appello per il futuro della Francia". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino