Il Bagno di Maria Carolina in balìa di muffa e umidità

Il Bagno di Maria Carolina in balìa di muffa e umidità
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A leggere il programma triennale dei lavori pubblici 2020-2022 e l'elenco annuale 2020 recentemente approvato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, guidato da Dario Franceschini, in diversi centri della provincia, ma anche a Caserta città, dovrebbero arrivare un bel po' di finanziamenti per intervenire e risolvere situazioni di grave ed atavico abbandono che caratterizzano alcuni dei più significativi monumenti della provincia. Come nel caso del restauro delle pitture murali del «Bagno Grande di Maria Carolina» nel Belvedere di San Leucio, dove è previsto un finanziamento, in totale, di 150 mila euro diviso in tre tranche da 50 mila euro ciascuna. Un'occasione per cercare di sanare, una volta per tutte, lo stato di grave criticità nel quale si trova questo storico e particolarissimo ambiente.

Il bagno di Maria Carolina, situato al secondo piano dell'edificio del Belvedere, è una vera e propria «sala con piscina». Realizzata trasformando gli ambienti di servizio collocati tra l'edificio principale e l'opificio, la sala ospita una vasca ovale in pietra di Mondragone, le pareti sono, invece, arricchite da decorazioni realizzate con la tecnica dell'encausto dal pittore tedesco Philipp Hackert. Dipinti di consistente valore che sono, in parte danneggiati a causa dell'umidità e della muffa, dovuti alla vicinanza delle falde della collina adiacente. La parete est del bagno confina, infatti, con il terrapieno della collina stessa: «a questo principalmente prima di ogni altra causa è da imputare il degrado che interessa il locale», si legge nella relazione redatta dai tecnici della ditta di restauri Carlo Bugli sullo stato del bagno reale. Una relazione redatta oltre 10 anni fa, nella quale, peraltro, si avvertiva che «qualunque intervento di manutenzione o ripristino del bagno potrà ritenersi duraturo o almeno efficace solo a condizione che con opportuni presidi si riuscirà a sbarrare la via di acqua, che attualmente insiste sulle pareti dell'importante monumento». Mentre si precisava che «ogni intervento di relativo restauro della parete est è da demandare ad un intervento generale, assolutamente non procrastinabile, che isoli il muro perimetrale dell'edificio del bagno o devii la falda. Ciò potrebbe salvare quanto ancora resta del decoro. Ogni altro intervento palliativo non potrebbe fare altro che aggravare lo stato presente apportando solo un trascurabile ritardo alla presente agonia del manufatto».



Il decreto ministeriale, incrementato rispetto al precedente, riguarda anche altri interventi di tutela e conservazione di diversi settori del patrimonio culturale casertano: da quello archeologico, a quello delle belle arti e paesaggio, al museale ed archivistico. Per quanto concerne il settore belle arti e paesaggio, sono ammessi al finanziamento 2020-2022, i lavori di manutenzione e messa in sicurezza delle sedi della Soprintendenza ai bei artistici architettonici e paesaggistici di Caserta per un totale di 300.000 euro e il progetto per l'adeguamento funzionale di un capannone a deposito di reperti archeologici Ex Mulini di Sala di Caserta, dove, peraltro, i lavori sono già in corso per un totale di 302.875 euro. Per il settore archivi, gli unici lavori ammessi al finanziamento, sono quelli per l'Archivio Storico del Manicomio Civile di Aversa, dove sono previsti la sanificazione, la verifica dell'inventario, la digitalizzazione e la datazione per un importo complessivo di 160 mila euro.
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Il Mattino