Le ricostruzioni più creative sono quelle delle nature morte, fatte con bottiglie, pezzi di formaggio, bucce d'arancia e lattine di Coca Cola. Ma anche la rivisitazione...
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Con il coronavirus anche gli open day vanno online, il 4 aprile quello del Ied intitolato “Stay home and design your future!”
I follower si sono sbizzarriti, ecco alcune delle opere d'arte rivedute e corrette: qualcuno ha voluto riprodurre il Ritratto di un Alabardiere del Pontormo e al posto di un giovane ragazzo che si appoggia all'asta dell'alabarda c'è una giovane donna con in mano quella che sembra una mazza da hockey. La Lepre nella Foresta di Hans Hoffmann (1585) viene imitata con il cagnolino nel giardinetto di casa, una veduta ottocentesca dei Fori romani con una cartolina e un souvenir di capitello in plastica, lo skyphos lucano in terracotta con civetta del III secolo a.C. riifatto con un pelouche e una pentola della cucina, la natura morta di Jean-Siménon Chardin del 1769 si modernizza con lattine di tonno, formaggi e olio d'oliva, perfino la firma di Albrecht Durer accanto al disegno di uno scarafaggio, viene copiata con la sigla della rivista A&D e una calamita da frigo a sei zampe.
#lifeviralart, le mascherine diventano opere d’arte a favore degli ospedali italiani per l’emergenza coronavirus
Nella challenge lanciata dal Getty Museum le opere sono già talmente tante da poter realizzare un “doppio” virtuale del museo. Vari i quadri viventi che riproducono I Coniugi Arnolfini di Jan van Eyck e La Ragazza con l'orecchino di Vermeer, ma anche la sua Lattaia.
Il Mattino