Andrà all'asta uno dei due disegni rimanenti di Andrea Mantegna (1431-1506), su 20 esistenti, ancora in mani private, recentemente riscoperto. Si tratta dell'unico...
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I dipinti fanno parte della Royal Collection britannica presso l'Hampton Court Palace, alla periferia di Londra, dove sono custoditi da quando furono acquisiti dal re Carlo I nel 1629. Il sovrano acquistò i dipinti direttamente dalla famiglia Gonzaga, i duchi di Mantova, che erano i mecenati più importanti del Mantegna. Il disegno a penna e inchiostro che sarà offerto da Sotheby's è uno studio per «I portabandiera e l'equipaggiamento d'assedio», che è la seconda tela della serie dei «Trionfi». Il disegno ricrea teatralmente una sezione del processionale che comprende gigantesche statue su carrelli, un modello della torre di Alessandria e armi d'assedio di grandi dimensioni.
Venduto come un'opera autografa di Mantegna nel 1885, il disegno successivamente passò in collezioni private e fu completamente sconosciuto agli studiosi fino a poco prima della recente mostra « Mantegna e Bellini» tenutasi alla National Gallery di Londra e alla Gemäldegalerie di Berlino. La sua inclusione in quella mostra ha suscitato grandissimo interesse, ma solo dopo che la mostra ha identificato altri aspetti estremamente significativi del disegno, a seguito di un'attenta ricerca da parte di Cristiana Romalli, Senior Director e specialista italiana nel dipartimento di Disegni Antichi di Sotheby's. Sulla base di nuove analisi tecniche utilizzando la fotografia a infrarossi, eseguita dal Dipartimento di ricerca scientifica di Sotheby's, Romalli è stata in grado di stabilire che la figura principale sul lato sinistro della composizione è stata modificata in modo significativo durante il processo di creazione del disegno.
Sotto la figura di Esculapio, il dio greco della medicina, che appare nel disegno finito e nella versione finale dipinta, c'è in realtà un'altra figura completamente diversa, identificata da Romalli come Helios, il dio romano del Sole, che l'artista ha scelto di cancellare e sostituire mentre ha sviluppato la sua composizione. Questa modifica, ha spiegato Romalli, dimostra definitivamente che lo stesso Mantegna era l'autore del disegno e questa straordinaria e inaspettata scoperta getta una luce ulteriore sul metodo di lavoro di Mantegna, che continuamente perfezionava le sue composizioni, anche nelle fasi finali. Inoltre, è senza dubbio la prova che questo è l'unico studio preparatorio sopravvissuto noto per i «Trionfi».
Sono noti circa 20 disegni di Mantegna, tutti tranne due (incluso il lavoro che sarà all'asta il prossimo 29 gennaio) si trovano nelle collezioni dei principali musei, come il British Museum di Londra.
Il Mattino