Il mistero di Palladio è stato risolto, dopo 500 anni. Il vero volto dell'archistar del Rinascimento è stato identificato. L'identikit? Fronte ampia,...
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In ballo, infatti, ce ne sono ben 12. Sul banco degli "imputati", sono quelli più celebri e accreditati dell'artista sparsi nel mondo (e fino al 18 giugno riuniti a Vicenza per la mostra Andrea Palladio. Il mistero del volto). Ora, tra ricerche d'archivio, raggi x, infrarossi, age progression e grandi rivelazioni (come il falso Palladio 'cinesè della Royal Collection inglese), finalmente la scoperta: il vero volto è quello di due ritratti, che qui vi mostriamo nella nostra gallery. Perché questa strana circostanza? Tutto è nato da una "assenza". Come ricorda il direttore del museo palladiano, Guido Beltramini, quando Palladio pubblica il suo Trattato "I Quattro Libri di Architettura" (nel 1570) non inserisce, secondo l'usanza dell'epoca, il suo ritratto ufficiale. Da qui, il volto è stato sempre frutto di proposte diverse. E ora? «Il Palladio Museum e la Soprintendenza di Verona - racconta Beltramini - hanno chiesto aiuto al Servizio di Polizia Scientifica per scrivere finalmente la parola fine su quasi trecento anni di dispute sul volto di Palladio: da quando cioè gli inglesi nel 1716 si sono 'inventatì un falso Palladio dipinto da Paolo Veronese. È stato un affascinante incontro fra scienze forensi e storia dell'arte, dove ognuno ha cercato di dare il meglio di sé». «Il mestiere dell'investigatore ben si sposa con la perizia dell'esperto d'arte, entrambi attenti al metodo scientifico e ai dettagli», concorda il Prefetto Vittorio Rizzi, direttore del settore anticrimine della Polizia di Stato. La Polizia scientifica ha la soluzione. C'è riuscita effettuando esami comparativi fsionomici, analizzando e mettendo a confronto, anche con l’ausilio di software specifici, i dettagli dei volti, la fronte, le sopracciglia, le palpebre, gli occhi, il naso e la forma del viso. Le tecniche di comparazione fisiognomica e di age-progressing hanno ricostruito la fisionomia più ravvicinata alla realtà. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino