Premio Matilde Serao a Stefania Battistini e Francesca Fagnani

Due premi nell'edizione speciale del ventennale

Francesca Fagnani
Una è gli occhi e la voce del Tg1 fra le macerie e le sofferenze delle città ucraine sotto i bombardamenti russi da più di un anno, microfono e giubbotto...

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Una è gli occhi e la voce del Tg1 fra le macerie e le sofferenze delle città ucraine sotto i bombardamenti russi da più di un anno, microfono e giubbotto antiproiettile come compagni inseparabili di lavoro, gli scenari di guerra da raccontare ogni giorno sul campo.

L'altra è un'acuta e originale indagatrice dei sentimenti anche più reconditi di uomini e donne delle istituzioni, dello spettacolo, della cultura, invariabilmente pronti ad aprirsi di fronte all'incalzare delle sue domande mai banali.

Stefania Battistini inviata di guerra e Francesca Fagnani, conduttrice televisiva, approdata al grande pubblico grazie alla successo di «Belve», sono le vincitrici dell'edizione 2023 del Premio giornalistico Matilde Serao, che sarà consegnato il 27 giugno a Carinola, in provincia di Caserta. 

Un'edizione speciale, quella di quest'anno. Istituito dal Comune di Carinola, il Premio, patrocinato da «Il Mattino» e da Poste Italiane, festeggia, infatti, il ventennale proprio consegnando due premi, proprio come avvenne il 14 marzo 2003, la data della prima edizione, quando i riconoscimenti furono assegnati a Carmen Lasorella e Natalia Aspesi, anche loro giornaliste di razza e protagoniste di una stagione altrettanto importante per l'informazione coniugata al femminile, l'identità più profonda del riconoscimento.

In venti anni il Premio Serao, nato per ricordare il coraggio, la capacità e l'autonomia della cofondatrice del nostro quotidiano, le cui origini familiari risalgono a Ventaroli, piccola località a due passi da Carinola, di cui era nativo il padre, ha premiato molte delle più apprezzate testimoni e interpreti del giornalismo donna. Da Giovanna Botteri a Lucia Annunziata, da Fiorenza Sarzanini a Sara Varetto, da Barbara Stefanelli a Lucia Goracci, da Agnese Pini a Tiziana Panella, da Bianca Berlinguer a Myrta Merlino, a giornaliste de «Il Mattino» come Titta Fiore, Donatella Trotta e Rosaria Capacchione: tutte professioniste televisive o della carta stampata che sarebbero piaciute a donna Matilde per l'intraprendenza, la passione e la qualità del loro lavoro.

Stefania Battistini e Francesca Fagnani sono in perfetta linea di continuità con la tradizione del riconoscimento che lo scorso anno ha vissuto un momento celebrativo a Roma, nella sede della direzione generale delle Poste, in occasione di uno degli eventi inseriti nel programma per i 150 anni della fondazione di Poste italiane, di cui, alla fine dell'800, la stessa Serao era stata dipendente presso la sede di Napoli.

Nata a Milano il 16 aprile 1977, Battistini, laureata in Scienze della comunicazione, giornalista professionista dal 2007, inizia in Rai come reporter per il TG1 e Speciale Tg1. Le affidano subito i primi servizi da zone di guerra come il Kurdistan e la Siria: sulla linea del fronte, viene minacciata da un uomo armato, nel bel mezzo di un servizio, poi il 3 marzo di quest'anno in Ucraina, subisce un assalto vero e proprio mentre è in diretta con «Uno Mattina». Fagnani, romana, 47 anni, laureata in Lettere alla Sapienza con un dottorato in filologia dantesca, entrò in Rai nel 2001 presso la sede di New York, dove fu testimone dell'attentato alle Torri gemelle. Tornata a Roma, ha lavorato al fianco di Giovanni Minoli e Michele Santoro ai tempi di «Annozero». Uno dei suoi primi programmi è stato «Il prezzo», in cui intervistava in un carcere minorile giovani detenuti per reati legati alla criminalità organizzata. Conduttrice e autrice di «Belve», prima sul Nove (tre stagioni 2018-2019), poi, dal 2021, su Raidue, al suo attivo diverse inchieste sulla criminalità organizzata e soprattutto sulla condizione di giovani detenuti, ai quali ha dedicato un monologo all'ultimo Festival di Sanremo. 

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Il Mattino