Una Pietà contemporanea in marmo italiano da esporre in una chiesa nel cuore di Roma, a poca distanza dal Quirinale. A questa nuova opera si sta dedicando Jacopo...
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«Dovrei tornare in Italia presto – racconta all'agenzia Ansa - . Avrei dovuto farlo prima ma il mio volo è stato cancellato. Su 280 passeggeri ora ne viaggia la metà per mantenere le distanze. Non andrò a casa dei miei, che pure mi mancano tanto, per non metterli a rischio. Mi chiuderò nel mio nuovo studio napoletano nel rione Sanità dove l'opera prenderà forma partendo dal modello in argilla. Poi passerò alla cosiddetta formatura in gesso e quindi al marmo».
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L' artista sta vivendo nella Grande Mela il momento critico provocato dal coronavirus. «Qui si può circolare - spiega - non è obbligatorio stare a casa, la quarantena è consigliata e la maggior parte, mossa dallo spavento, la rispetta. Ho amici in ospedale cinquantenni che se la sono vista brutta. Anch'io credo di essermi ammalato perché da metà a fine gennaio sono stato malissimo come mai prima: problemi respiratori, febbre, tosse e mal di testa. Mi sono detto: se esco muoio. La sensazione è che respiri ma il tuo corpo ti dice che l' aria comunque non entra. Ho fatto le analisi, ora è tutto a posto».
Come ha fatto in passato per migliaia di followers guadagnandosi l' appellativo di 'social artist', Jago darà aggiornamenti sui lavori in corso con dirette Facebook. «La mia Pietà - spiega - sarà collocata nel centro della capitale in una chiesa di una bellezza unica non sempre accessibile. Sarà un'opera impegnativa, a grandezza naturale, due metri per due metri per un metro. Lavorando da solo ogni mia scultura richiede almeno otto mesi: spero di riuscire a finirla per l'inizio del nuovo anno per inaugurare il 2021 in un modo diverso».
Jago andrà a cercare in Toscana il blocco di marmo direttamente in cava quando ci sarà più libertà di movimento.
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Il Mattino