La quarantena americana dello scultore Jago: «Voglio creare una Pietà contemporanea»

La quarantena americana dello scultore Jago: «Voglio creare una Pietà contemporanea»
Una Pietà contemporanea in marmo italiano da esporre in una chiesa nel cuore di Roma, a poca distanza dal Quirinale. A questa nuova opera si sta dedicando Jacopo...

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Una Pietà contemporanea in marmo italiano da esporre in una chiesa nel cuore di Roma, a poca distanza dal Quirinale. A questa nuova opera si sta dedicando Jacopo 'Jagò Cardillo, il giovane scultore originario di Anagni, in provincia di Frosinone, che ha scelto da tempo New York come base di lavoro grazie al sostegno di mecenati affascinati dalla sua capacità straordinaria di plasmare il marmo.


«Dovrei tornare in Italia presto – racconta all'agenzia Ansa - . Avrei dovuto farlo prima ma il mio volo è stato cancellato. Su 280 passeggeri ora ne viaggia la metà per mantenere le distanze. Non andrò a casa dei miei, che pure mi mancano tanto, per non metterli a rischio. Mi chiuderò nel mio nuovo studio napoletano nel rione Sanità dove l'opera prenderà forma partendo dal modello in argilla. Poi passerò alla cosiddetta formatura in gesso e quindi al marmo».

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L' artista sta vivendo nella Grande Mela il momento critico provocato dal coronavirus. «Qui si può circolare - spiega - non è obbligatorio stare a casa, la quarantena è consigliata e la maggior parte, mossa dallo spavento, la rispetta. Ho amici in ospedale cinquantenni che se la sono vista brutta. Anch'io credo di essermi ammalato perché da metà a fine gennaio sono stato malissimo come mai prima: problemi respiratori, febbre, tosse e mal di testa. Mi sono detto: se esco muoio. La sensazione è che respiri ma il tuo corpo ti dice che l' aria comunque non entra. Ho fatto le analisi, ora è tutto a posto».




Come ha fatto in passato per migliaia di followers guadagnandosi l' appellativo di 'social artist', Jago darà aggiornamenti sui lavori in corso con dirette Facebook. «La mia Pietà - spiega - sarà collocata nel centro della capitale in una chiesa di una bellezza unica non sempre accessibile. Sarà un'opera impegnativa, a grandezza naturale, due metri per due metri per un metro. Lavorando da solo ogni mia scultura richiede almeno otto mesi: spero di riuscire a finirla per l'inizio del nuovo anno per inaugurare il 2021 in un modo diverso».


Jago andrà a cercare in Toscana il blocco di marmo direttamente in cava quando ci sarà più libertà di movimento. 

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Il Mattino