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Napoli, città ricca di vita, intessuta di Storia e Mito, è la protagonista di “Storie di Napoli. Il Regno Incantato”, raccolta di racconti edita dalla casa editrice indipendente Neapolis Alma. Nata dalla penna di molteplici autori innamorati della città, la raccolta custodisce già nel titolo la bellezza della sua materia narrante, accompagnata da suggestive illustrazioni che animano le pagine con tratti decisi e colori brillanti.
Lo sapevate che Cenerentola è quasi sicuramente napoletana e a Napoli è ambientata la fiaba di Petrosinella, che ha dato origine alla più famosa Raperonzolo? Che il primo uomo a fare il giro completo del mondo in aeroplano era il giovane napoletano Francesco De Pinedo? E che c’è una leggenda che lega il grande arco della famosa via dei presepi alle divinità greche? Si muove tra storie e leggende, tra mito e realtà questa raccolta dedicata ai più piccoli.
Un regno incantato di storie che racconta le infinite sorprese di Napoli e della sua terra, come spiega nella preziosa prefazione il giornalista e scrittore Marco Perillo: «Napoli non ha nulla da invidiare al Nord Europa con le sue saghe, da questo punto di vista. Non è un caso che sia nato e vissuto da queste parti Giambattista Basile, autore di quel ‘Lo cunto de li cunti’ saccheggiato in lungo e in largo nei secoli, anche dai fratelli Grimm».
Sulla lunga tradizione napoletana, che è importante imprimere nella memoria individuale e collettiva, soprattutto ai tempi dei Social e del trionfo dell’istantaneità, invece, insiste il giornalista ed esperto del linguaggio social Luca Iavarone nella sua postfazione: «Il fatto che qualcuno ancora le racconti, dimostra che sono Storie e non Stories, degne di resistere al passare del tempo.
Ci sono antiche fiabe napoletane come quella di Petrosinella, la versione partenopea di Raperonzolo; o quella, che forse non tutti conoscono, del Re delle Arance; ma anche gli incanti di Baia Sommersa, della Sibilla Cumana o di San Gregorio Armeno, senza dimenticare le leggende del nostro folklore come quella del Munaciello o del Coccodrillo del Maschio Angioino. Così, come sono sospese tra mito e realtà, storie come quella di Donna Eleonora, la Maliarda di Napoli o del Dumbo napoletano.
«Provare a fare buona divulgazione significa scegliere bene le fonti, avere l’imperativo della chiarezza, cosa determinante e conditio sine qua non ancor più se mi rivolgo a dei bambini, ormai abituati più a tenere la testa nello smartphone che in un libro».- dice Francesco Li Volti, caporedattore Storie di Napoli.
Ciascuna storia è corredata da un’illustrazione, realizzata da uno dei giovani componenti del gruppo di disegnatori e artisti del team “Storie di Napoli”, mosso dalla passione per questa città.
«“Storie di Napoli” è nato quasi per caso, come una scusa per incontrarsi e curiosare tra i vicoli di Napoli, oggi conta più di 200mila iscritti sui Social, siamo, e lo dico con grande orgoglio, la più grande community di divulgazione territoriale in Italia». – spiega Federico Quagliuolo, Presidente di Storie di Napoli. «Siamo venticinque e mi piace dire che Storie di Napoli rispecchia la personalità di tutti i suoi autori. Ognuno di noi è rappresentante pieno di questo progetto. Lavorare insieme nella società dell'individualismo è di per sè un atto di eroismo».
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