Lo scouting di Almaviva, leader italiano nell'Information & Communication Technology, punta a quota 100. Cento nuove figure professionali per irrobustire la sua...
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I numeri non disegnano ancora il profilo di una vera e propria svolta dal momento, ad esempio, che tra laureati e diplomati alle Academy di San Giovanni non si riesce ancora a saturare tutta l'offerta di lavoro che proviene dalle imprese, a caccia di skills specifici ancora in parte introvabili. Ma che l'«altra» Napoli abbia fatto un evidente salto di qualità nella formazione dei giovani talenti digitali è un dato acquisito. Effetto Apple, sicuramente, unica Academy che il colosso americano ha insediato in Europa: ma l'arrivo di Cisco, Deloitte, Ferrovie dello Stato e Tm ha rafforzato l'intuizione della Federico II e del suo Rettore Gaetano Manfredi. Il terreno è talmente fertile, a Napoli e dintorni, che fa impressione l'elenco degli appuntamenti programmati dalle aziende in questi giorni per scovare potenziali nuove figure professionali da formare e inserire nei propri ranghi. Almaviva, ad esempio, appena reduce dall'Hack.Gov sulla Pubblica amministrazione, sarà oggi al Career day della Federico II al Polo di Napoli ovest e domani a Piedimonte Matese, nel Casertano, su iniziativa del locale Centro per l'impiego. Protom, che anche quest'anno ha vinto il Premio imprese per l'innovazione istituito da Palazzo Chigi e promosso da Confindustria, incontrerà oggi sia gli studenti dell'ITI «Augusto Righi» di Fuorigrotta sia i laureati e laureandi della Federico II. «Due target diversi dice il fondatore del gruppo napoletano, Fabio De Felice ma un unico obiettivo: intrecciare un dialogo sempre più proficuo con scuole ed università e prendere coscienza dei problemi derivanti dalla carenza di competenze digitali». Protom pensa già di creare a breve una sua Academy per formare ve qualificare le risorse che operano in attività di IT e Digital Transformation.
Di sicuro quello che per certi versi può anche essere definito un modello Napoli («Siamo riusciti a cambiare la modalità organizzativa dell'insegnamento, la dinamica orizzontale è ormai consolidata nelle nostre aule», spiega Pescapè) apre uno scenario che solo fino a pochi anni fa sembrava impensabile. Lo conferma, ad esempio, la disponibilità manifestata da un colosso dell'energia come la Q8 di lavorare con Digita Academy a un suo progetto sulla tecnologia Blockchain. Ma anche aziende napoletane ormai di successo come Megaride, startup affermata nel settore dei motori e spinoff della Federico II, assorbirà dal bacino delle Academy le risorse professionali necessarie a consolidare la propria mission digitale nel mercato dell'automotive e del motorsport.
Ma è decisamente lungo l'elenco delle opportunità che sembrano aprirsi per i giovani transformers formati a Napoli: se Cisco organizza corsi per i detenuti del carcere di Secondigliano, l'Unione Industriali promuove per il 4 giugno «Connext Napoli», una piattaforma digitale che punta a valorizzare le eccellenze imprenditoriali del territorio puntando su due driver di sviluppo: i prodotti e i servizi. È da qui che dovrebbe rilanciarsi la competitività del sistema ad onta dei tanti limiti che ne condizionano le prospettive, dalle infrastrutture alla qualità della formazione pubblica. Per tanti aspetti è la classica sfida da vincere ad ogni costo: e stavolta i talenti digitali non vanno cercati altrove.
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Il Mattino