Il vertice del gruppo dei venti, che si è appena chiuso a Buenos Aires in Argentina, ha bollato le criptovalute come un qualcosa di utile per l'economia mondiale, ma...
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I ministri delle finanze e i banchieri centrali delle venti principali economie al mondo hanno infatti "riconosciuto che l'innovazione tecnologica, inclusi i cripto-asset sottostanti, ha il potenziale di migliorare l'efficienza e l'inclusività del sistema finanziario e, più in generale, l'economia". Ma nel comunicato si legge anche che "i cripto-asset, tuttavia, sollevano problemi in merito alla protezione dei consumatori e degli investitori, all'integrità dei mercati, all'evasione fiscale, al riciclaggio di denaro e al finanziamento al terrorismo". Per il G20, conclude il testo finale, "a un certo punto i cripto-asset potrebbero addirittura avere implicazioni sulla stabilità finanziaria". Sono dunque qualcosa di estremamente rischioso e, pertanto, vanno tenuti lontani dai canali economici e finanziari ufficiali. Almeno per ora.
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto però che i partecipanti si sono detti d'accordo sul fatto che le cripto-valute pongono sì dei rischi, ma non devono essere messe al bando. Il Bitcoin nel frattempo guadagna oltre il 5%, sotto quota 9mila dollari.
Il G20 ha ribadito inoltre l'impegno dei Grandi 20 nella lotta contro il protezionismo e riconosciuto la necessità di "ulteriore dialogo e più interventi" sul commercio, a pochi giorni dall'entrata in vigore di dazi Usa su alluminio e acciaio. Nel comunicato finale è stata aggiunta una frase che non era presente nella prima versione della bozza, che sottolinea la necessità di ulteriori negoziati sulle questioni commerciali. "Il commercio internazionale e gli investimenti sono motori primari per la crescita, la produttività, l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo - si legge -. Ribadiamo le conclusioni raggiunte dai nostri leader sul commercio al summit di Amburgo e riconosciamo la necessità di maggior dialogo e interventi. Stiamo lavorando per rafforzare il contributo del commercio alle nostre economie". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino