Il terrore è un rinvio o, peggio, che non si decida nulla prima della pausa estiva. Sono giorni di attesa per i 430 lavoratori della Whirlpool e per i sindacati che seguono...
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«Non possiamo accettare alcuna soluzione che porti all'abbandono da parte della Whirlpool delle attività produttive su Napoli», dichiara Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil della Campania mentre il collega della Fiom Cgil, Massimiliano Guglielmi, aggiunge: «Il tavolo del 24 luglio al Mise con Governo ed azienda deve essere confermato. Un ulteriore rinvio non può essere tollerabile. L'azienda venga a sedersi e riconfermi il piano industriale approvato nell'ottobre scorso. Diversamente, si aprirebbe un nuovo fronte sulla mobilitazione e la protesta dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento Whirlpool di Napoli che potrebbe assumere aspetti diversi e drammatici». Oltre al presidio la delegazione sindacale ha formalmente consegnato un documento che sarà trasmesso nelle prossime ore al governo.
«Abbiamo chiesto di sollecitare il governo affinché l'incontro del 24 luglio sia in grado di far cambiare passo alla vertenza», afferma il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso, che non teme lo slittamento dell'incontro quanto piuttosto «che non porti ad alcuna risoluzione o che venga spostato come accaduto l'ultima volta per impegni di governo del ministro Di Maio. E in questi giorni di fibrillazione politica il rischio è concreto». Il tavolo infatti, lo conferma anche l'agenda del ministero dello Sviluppo economico, rimane fissato a Roma per mercoledì alle 11 ma per evitare tensioni è necessario che individui un percorso certo per la riapertura della fabbrica napoletana.
Sul caso Whirlpool infine interviene anche la coordinatrice nazionale di Forza Italia Mara Carfagna che ieri ha promosso un incontro con i segretari confederali di tutte le sigle sindacali. «Ci sono in questo momento in Italia più di 300mila lavoratori che attendono una risposta sulle crisi aziendali che li riguardano. Da gennaio a oggi, i dossier di crisi sulla scrivania del ministro Di Maio sono aumentati da 138 a 158, mentre lui evidentemente si occupa d'altro. Ma non gli daremo tregua», dice la deputata azzurra che attacca: «Questo governo ha detto tutto e il contrario di tutto su Alitalia, sull'ex Ilva e sullo stabilimento Whirlpool di Napoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino