L'India spinge su Caserta, Di Maio: il Sud che produce

L'India spinge su Caserta, Di Maio: il Sud che produce
Vista attraverso la tecnologia di Dema e Titagarh Firema, due eccellenze del sistema industriale campano, la speranza che il Sud riduca il divario appare decisamente più...

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Vista attraverso la tecnologia di Dema e Titagarh Firema, due eccellenze del sistema industriale campano, la speranza che il Sud riduca il divario appare decisamente più credibile. Specie poi se «Governo, Regione ed enti locali continueranno a lavorare insieme per l'attuazione del Pnrr», dice Luigi Di Maio che da ministro degli Esteri ha anche la delega all'export e che ieri dedica la giornata alla visita alle due aziende, una pausa (ma solo apparente) rispetto all'intensa attività diplomatica di questi mesi per la guerra in Ucraina.

Al netto delle polemiche a distanza con il leader leghista Salvini che lo accompagnano nelle stesse ore, la presenza d Di Maio è soprattutto un ulteriore segnale di disponibilità del governo ad accompagnare realtà importanti del sistema produttivo meridionale verso nuove opportunità e sbocchi di mercato che proprio la guerra rende pressoché inevitabili. «Il nostro impegno per attrarre capitali stranieri verso il Mezzogiorno resta costante, così come l'attenzione e il sostegno per chi al Sud investe: all'estero c'è voglia di Italia e il made in Italy si garantisce anche sostenendo le aziende che hanno perso quote di mercato in Ucraina e Russia», dice il ministro incontrando i giornalisti in uno dei capannoni dell'azienda casertana di trasporti ferroviari. Qui sono stati gli indiani di Titagarh a investire (decisivo il ruolo del presidente di Confindustria Campania, Gianluigi Traettino, che da pochi mesi è anche il nuovo presidente del Cda dell'azienda), con il coinvolgimento attivo del governo di New Delhi (ieri non a caso rappresentato dall'ambasciatrice a Roma, Neena Malhotra) e il sostegno della Regione (con l'assessore alle attività produttive Antonio Marchiello) e del Comune (con il sindaco Carlo Marino che è anche presidente regionale dell'Anci).

Una sinergia vincente dal momento che, come spiega lo stesso Traettino, «pochi mesi fa abbiamo concluso un accordo quadro con la Regione Lazio per la progettazione, produzione, fornitura e manutenzione decennale di 38 nuovi treni per la rete ferroviaria regionale». Sono sulla rampa di lancio anche quelli destinati alla Ferrovia Circumetnea, in Sicilia, ma forse è soprattutto l'impatto della partnership in India a colpire: «Titagarh Firema dice l'amministratore delegato indiano Umesh Chowdary - ha sviluppato un nuovo treno per la metro della città di Pune (dove sorge il memoriale del Mahatma Gandhi, ndr) da zero in meno di 24 mesi. Ciò dimostra la capacità e la dedizione del team Titagarh a Caserta e in India».



Ma c'è anche un dato importante sul piano dei rapporti tra Italia e India che emerge attraversi la visita di Di Maio: il 2022 è il 75esimo anno delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi ed è difficile non valutare la partnership casertana come un ulteriore rafforzamento della loro collaborazione commerciale ed economica, già peraltro molto concreta in settori chiave come la transazione energetica, la connettività e la mobilità sostenibile. A Somma Vesuviana c'è invece la dimostrazione che la competitività del Sud in chiave aeronautico-aerospaziale è altissima. Di Maio visita la sede operativa del Gruppo Dema, azienda leader nel settore che progetta, industrializza e assembla strutture aeronautiche per i principali player internazionali. Una realtà da oltre 600 dipendenti, con quattro stabilimenti produttivi tra Somma Vesuviana (Napoli), Paolisi (Benevento) e Brindisi, oltre a Dema Aeronautics, centro di ricerca e sviluppo con sede a Montréal in Canada. È uno dei fori all'occhiello del Dac, il Distretto aerospaziale campano guidato da Luigi Carrino che contende al Piemonte il primato italiano e ha superato la durissima crisi della pandemia (forte riduzione delle commesse) diversificando l'offerta e le attività di ricerca (dai droni ai sistemi di monitoraggio della salute di mille infrastrutture stradali italiane per scongiurare nuovi crolli dopo quello del Ponte Morandi a Genova). Oggi, spiega il presidente e amministratore delegato di Dema, Renato Vaghi, il mercato vive un momento di grande fermento ed appare molto favorevole per il rilancio dell'azienda in ambito internazionale, con la sempre maggiore incidenza nelle commesse di partner stranieri, in particolare Airbus e Bombardier. A questi piani di sviluppo già avviati, corrisponde la ribadita volontà del management di spingere a breve verso progetti che andranno a rafforzare e ampliare il radicamento di Dema sia nel territorio campano sia in quello pugliese. Dice Vaghi: «Siamo nella giusta congiuntura economica del settore per mettere in campo tutto quanto è possibile affinché quest'azienda decolli, senza indugi né ritardi. Sono certo che le forze politiche scorgano nitidamente le potenzialità di un distretto industriale leader in ambito aerospaziale, che negli ultimi anni ha dimostrato di saper reagire e superare prove importanti. Oggi abbiamo davanti a noi tante opportunità da cogliere e la politica migliore presterà certamente aiuto e supporto per sviluppare in toto il potenziale ancora inespresso».

Parole chiare, un richiamo alla necessità di non disperdere un patrimonio di ricerca, tecnologia e innovazione che anche nel recente passato ha rischiato di non proseguire la sua rotta. Un paradosso quasi incredibile perché Dema fa parte del gruppo di aziende di altissima specializzazione che sta lavorando in Campania sul volo ipersonico, la frontiera più avanzata del settore aerospaziale sulla quale sono già da tempo impegnati con miliardi di dollari di investimenti personaggi come Elon Musk e Jeff Bezos perché qui che si giocherà probabilmente il destino del settore nei prossimi anni.

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Il Mattino