Addio al beneficio per il servizio di baby sitting per le mamme che rinunciano al congedo parentale: la legge di bilancio per il 2019 non ha prorogato la norma che consentiva alle...
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La legge di bilancio per il 2019 - scrive l' Inps - non ha previsto il rinnovo del beneficio «contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all'infanzia» introdotto in via sperimentale per il triennio 2013-2015 e prorogato per il biennio 2017-2018. Pertanto dal 1 gennaio 2019, le madri lavoratrici non possono più presentare domanda per l'accesso al beneficio. Le madri beneficiarie potranno usufruire delle prestazioni lavorative per i servizi di baby-sitting entro il 31 dicembre 2019, con possibilità di dichiararle entro il 29 febbraio 2020 nell'apposita sezione del Libretto Famiglia.
Non è possibile - sottolinea l'Inps - lo svolgimento delle prestazioni lavorative per i servizi di baby-sitting oltre la data del 31 dicembre 2019. Qualora residuassero mesi interi di beneficio non fruito, questi saranno considerati oggetto di rinuncia con conseguente ripristino dei corrispondenti mesi interi di congedo parentale (il beneficio è divisibile solo per mesi). Ad esempio - prosegue il messaggio - «nel caso di lavoratrice che abbia ottenuto un
contributo baby-sitting di tre mesi (importo 1.800 euro) e abbia utilizzato il contributo, al 31 dicembre 2019, per un importo pari a 610 euro, si considera oggetto di rinuncia un solo mese, mentre gli altri due si considerano entrambi fruiti in ragione del superamento dell'importo di 600 euro, che determina l'impossibilità di frazionare il secondo mese di fruizione».
Il contributo per far fronte agli oneri degli asili nido invece potrà essere fruito fino al 31 luglio 2019. Gli eventuali
mesi interi di beneficio non fruiti entro il termine suddetto saranno considerati oggetto di rinuncia, con conseguente
ripristino dei corrispondenti mesi di congedo parentale.
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Il Mattino