Il tasso di inflazione a maggio ha frenato più del previsto. L'Istat ha rivisto al ribasso le stime e calcola registri una variazione nulla rispetto al mese precedente...
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Alla base della decelerazione dell' inflazione a maggio, l'Istat spiega che «ci sono soprattutto fattori stagionali e di calendario nei servizi di trasporto e in quelli della filiera turistica», di segno opposto a quelli osservati in aprile quando molti hanno approfittato delle festività di fine mese per andare in vacanza. La riduzione dell' inflazione è principalmente dovuta, infatti, alla dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,8% su anno di aprile a +1,6%), dei beni energetici non regolamentati come i carburanti (da +3,7% a +2,4%) e, in misura minore, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,6% a +1,0%).
L'« inflazione di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano entrambe di due decimi di punto, rispettivamente da +0,6% a +0,4% e da +0,7% a +0,5%. L' inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% per l'indice generale e +0,3% per la componente di fondo. Quanto alla variazione congiunturale nulla dell'indice generale, questa è la sintesi di dinamiche opposte: da un lato la crescita dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (+1,8%) e dei beni energetici non regolamentati (+0,8%), dall'altro il calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-0,9%) e dei servizi relativi alle comunicazioni (-0,5%).
I prodotti del cosiddetto carrello della spesa con i beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base annua a maggio, inferiori alla metà dell'indice generale dei prezzi (che segna +0,8%).
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Il Mattino