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Il riscatto della laurea con lo sconto piace. E il governo studia la proroga delle regole introdotte nel 2019 in via sperimentale per un triennio. La riforma intanto ha fatto impennare le domande per sfruttare gli anni di università anche ai fini pensionistici. Nel 2020 le richieste arrivate all’Inps sono state in tutto oltre 55 mila. Una cifra più bassa delle quasi 68 mila registrate l’anno precedente, quando sono scattate le nuove norme, ma comunque circa il doppio delle 27 mila arrivate nel 2018 quando l’agevolazione non c’era ancora (nel 2017 erano state più o meno 24 mila e nel 2016 20 mila). Numeri che testimoniano il successo della misura, pensata per consentire di aumentare la contribuzione delle ultime generazioni. Lavoratori che, rispetto ai genitori, in molti casi hanno avuto posti precari e impieghi discontinui.
LA STABILIZZAZIONE
Le regole che consentono il riscatto agevolato della laurea sono state introdotte due anni fa dal governo gialloverde con il provvedimento che ha istituito anche il Reddito di cittadinanza e il pensionamento anticipato con Quota 100.
Per usufruire del nuovo sistema di riscatto light non ci sono limiti di età. È necessario però non avere versato contributi prima del 1996, anno in cui è entrata in vigore la riforma delle pensioni che ha sancito il passaggio al contributivo, il sistema di calcolo della pensione determinato esclusivamente in funzione di quanto si è versato nell’arco della vita lavorativa. Bisogna inoltre non avere già una pensione ed essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (dipendenti, autonomi o gestione separata). Dall’agevolazione sono escluse le casse dei liberi professionisti e gli ordinamenti previdenziali stranieri. È consentito riscattare fino a 5 anni di università e i periodi da recuperare per la pensione dovranno comunque essere precedenti al 29 gennaio 2019, data di entrata in vigore del provvedimento che ha introdotto le nuove norme. L’anzianità contributiva acquisita con il sistema scontato servirà per maturare il diritto alla pensione ma anche per determinare il valore dell’assegno.
IL COSTO
La quota agevolata da pagare per il riscatto è stabilita sul minimale di reddito per il calcolo dei contributi previdenziali di artigiani e commercianti. «Per le domande presentate nel 2021, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.264,49 euro», spiega l’Inps. Una cifra che si riduce poi ulteriormente grazie alla detrazione del 50% dell’onere dalle imposte sui redditi. Per stimare quanto può valere lo sconto, si può considerare che con una retribuzione lorda annua di 32 mila euro l’importo da pagare per ogni anno di studi è di oltre 10.600 euro, esclusa la detrazione. Il versamento può essere fatto in unica soluzione o in un massimo di 120 rate mensili (inizialmente erano 60), ciascuna di importo non inferiore a 30 euro, senza interessi. La domanda può essere fatta on line sul sito dell’Inps e nel settore privato può essere presentata anche dal datore di lavoro. In questo caso è possibile destinare al riscatto anche i premi di produzione.
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Il Mattino