Sport, il Nord fa il pieno con il bando Pnrr dopato

Sport, il Nord fa il pieno con il bando Pnrr dopato
L'ennesima corsa truccata. Stavolta con l'etichetta-beffa Inclusione e Coesione. Il bando del Pnrr per impianti sportivi aperto a tutti i Comuni sta dando risultati...

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L'ennesima corsa truccata. Stavolta con l'etichetta-beffa Inclusione e Coesione. Il bando del Pnrr per impianti sportivi aperto a tutti i Comuni sta dando risultati contrari agli obiettivi di recupero dei divari. Nonostante la riserva del 40% per il Mezzogiorno. La maggior parte dei progetti che ha ottenuto il bollino delle Federazioni sportive nazionali, infatti, si trova da Roma in su. Un risultato prevedibile, vista la regola di consentire alle Federazioni sportive una sola scelta. La quale quindi spesso è andata alla località con la tradizione più radicata, se non in qualche caso banalmente alla sede romana della Federazione stessa, formula davvero poco sportiva di autoselezione in un bando pubblico.



I risultati non sono ancora ufficiali perché al dipartimento allo Sport, guidato dalla sottosegretaria Valentina Vezzali, si sono resi conto del pasticcio e stanno cercando di trovare una soluzione; probabilmente ci sarà il lancio di un nuovo bando, sganciato dal Pnrr, con criteri modificati rispetto a quelli seguiti con il Recovery. Si capirà la prossima settimana. Per ora dal ministero hanno suggerito alle Federazioni sportive di non comunicare le proprie scelte, fino alla pubblicazione della graduatoria per i 162 milioni in palio (tetto di 4 milioni per iniziativa) finanziati nell'ambito della Missione 5 intitolata appunto Inclusione e Coesione. Ma le informazioni ormai iniziano a filtrare e in base a indicazioni arrivate da quasi metà delle federazioni il Mezzogiorno è appena a 4 progetti su 20, vale a dire la metà del 40% minimo previsto dalla legge (e dallo stesso bando).

La tagliola della scelta unica si traduce quindi in una sorta di doping, una spinta che favorisce il territorio più forte. La scelta della Vezzali ha fatto storcere il naso alle stesse federazioni, soprattutto per il limite della singola indicazione, e una si è esplicitamente opposta: a dire no al meccanismo è stata la Federcalcio, che lo scorso 26 aprile si è riunita per annunciare che non avrebbe fatto alcun nome, visto che era stata bocciata la sua controproposta di sponsorizzare tutte le iniziative valide.

Il bando - chiamato con linguaggio tecnico cluster 3 - faceva parte di un pacchetto da 700 milioni ed era indirizzato ai piccoli Comuni, visto che a cluster 1 e cluster 2 potevano prender parte solo i capoluoghi di provincia di almeno 20 mila abitanti o i municipi con almeno 50mila abitanti. Di fatto le città si sono accaparrate anche questa terza quota. La federazione dell'Atletica leggera, per esempio, ha scelto Bologna. Quella della Pallavolo si è indirizzata su Cagliari. E Roma ha ottenuto la sponsorizzazione delle Bocce, con il finanziamento del centro federale del Torrino, e delle Arti marziali, a Lido di Ostia, oltre al centro di Castelgandolfo, dove si allena la nazionale di Kayak. In questi tre casi le federazioni sportive hanno banalmente deciso di finanziare le proprie sedi: una forma davvero particolare (ma consentita) di adesione al bando. Il Comune di Roma potrà vedersi finanziare un solo progetto per cluster.

Al Sud, in base a una rilevazione ancora parziale (hanno evitato di rispondere federazioni importanti come Basket, Nuoto, Tennis) sono pochissimi i Comuni che hanno visto il proprio progetto sponsorizzato. Oltre a Cagliari, prescelta per la Pallavolo, ci sono due centri in Puglia - Capurso, nella città metropolitana di Bari, per la Pesistica, e Torricella, in provincia di Taranto, per il Tiro a volo, infine Modica, in provincia di Ragusa, per la Scherma. Nulla da fare (almeno tra le federazioni sportive che hanno reso nota la propria scelta) per Napoli, che ha presentato diversi progetti per impianti da ristrutturare. Quello arrivato più vicino al traguardo riguarda il Tiro a segno, però l'impianto di Fuorigrotta non ha spazi sufficienti per una struttura con standard olimpionici e quindi a Napoli è stato preferito il progetto di Ancona.


Sud all'asciutto anche quando giocava, in un certo senso, in casa, con la Federazione Canottaggio che ha indicato Piediluco, località in provincia di Terni affacciata su un laghetto. A firmare la delibera è stato il presidente della Fic, Giuseppe Abbagnale, il pluricampione di Pompei. In Umbria va anche il Pugilato, ad Assisi. Per il resto tanto Nord, con il Ciclismo a Montichiari, in provincia di Brescia, la Ginnastica a Brescia città, il Rugby a Cernusco sul Naviglio, presso Milano, la Pallamano a Padova, Pesca sportiva e Sport equestri entrambe nella città metropolitana di Torino. Il bando prevede che in caso di mancato raggiungimento del 40% al Sud i termini del 22 aprile siano riaperti; ma tale clausola con le regole fissate è del tutto inutile. I soldi saranno trasferiti ad altri bandi targati Inclusione e Coesione.
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Il Mattino