Zes, autorizzazione unica: arriva il primo via libera

Zes, autorizzazione unica: arriva il primo via libera
In Irpinia la prima volta in Italia dell'Autorizzazione unica per un nuovo insediamento produttivo nella Zes della Campania. Il via libera del Commissario straordinario del...

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In Irpinia la prima volta in Italia dell'Autorizzazione unica per un nuovo insediamento produttivo nella Zes della Campania. Il via libera del Commissario straordinario del governo, Giosy Romano, all'esito di un'apposita Conferenza dei servizi, riguarda il Comune di Montefredane, nell'area industriale di Pianodardine.



È un piccolo ma significativo record perché sono passati appena dodici giorni dalla nascita dello Sportello unico digitale, la piattaforma on line che sburocratizza e snellisce le procedure per chi vuole investire nelle Zone economiche speciali. Era una delle novità più attese nella riforma delle Zes varata dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale e anche stavolta è la Campania a partire per prima, com'era avvenuto nel 2017 quando fece da battistrada alle regioni meridionali nel prevedere e perimetrare un'area Zes con l'ok della giunta guidata da Vincenzo De Luca.

Credito d'imposta e forte snellimento burocratico (altre quattro Zes tra Abruzzo e Sicilia sono pronte ad autorizzare i primi investimenti) dovrebbero fare uscire le Zone economiche speciali da una sorta di limbo e candidarle definitivamente a fattore di sviluppo del Sud, come peraltro indicato dal Pnrr e confermato ieri nell'intervista al Direttore Sud di Intesa Sanpaolo Giuseppe Nargi. «Stiamo viaggiando spediti verso i risultati prefissati dice Romano -: abbiamo voluto imprimere fin da subito una forte accelerazione a tutte le procedure perché semplificazione e progettazione sono le parole chiave per determinare sviluppo nel nostro territorio, lavoriamo senza sosta per centrare questo obiettivo. Il rilascio dell'Autorizzazione unica è la plastica rappresentazione di un dato di fatto: l'attrattività conclamata della nostra Zes».

La prima volta dello Sportello unico nel giorno in cui si tiene il tavolo convocato dalla Carfagna sulle Zes con i rappresentanti di Confindustria, guidati dal vicepresidente nonché responsabile delle politiche di coesione Vito Grassi, i Commissari delle 8 Zone economiche speciali del Mezzogiorno e il direttore dell'Agenzia per la Coesione Paolo Esposito. Anche in questo caso si può parlare di una novità e della conferma dell'accelerazione che il governo sta dando alle Zes considerate «una concreta opportunità per l'impresa e per i territori», conferma il ministro. E spiega: «La riforma e le opere a essa collegate sono molto avanzate rispetto ai tempi italiani».

Il confronto periodico e costante con gli imprenditori, inaugurato ieri, punta a utilizzare al meglio il loro ruolo di osservatorio privilegiato sul sistema produttivo italiano e internazionale. Ovvero, «un miglior controllo di criticità e opportunità; un'azione comune a sostegno della ricerca di partner esteri; sinergia nella possibile riperimetrazione delle Zone e nella loro specializzazione», come si legge in una nota diffusa dal ministro. «Ho verificato dice Carfagna - che questa visione è largamente condivisa: questo mi incoraggia ad avviare il passo successivo, e cioè l'apertura di una fase di collaborazione strutturata e costante nel tempo».

Di «azioni tangibili di adeguamento normativo, insieme a strumenti procedurali e di sostegno agli investimenti oltre all'avvio dell'organizzazione di tutte le strutture operative» parla a nome degli industriali Grassi, riconoscendo al ministro il ruolo decisivo per far decollare le Zes. E aggiunge: «L'attenzione alle esigenze dei territori e delle imprese può ora trovare stabilità e continuità con la costituzione di una sede permanente di verifica e di proposta, che sarà attuata attraverso la sigla di un Protocollo d'intesa tra Confindustrie regionali, Commissari Zes e gli Uffici del ministero, come auspicato dal ministro Carfagna». L'obiettivo è «avviare un confronto periodico, per verificare lo stato di avanzamento delle Zes e delle loro varie componenti organizzative, funzionali, tecnico-amministrative ed economiche, e implementare lo scambio di informazioni per individuare e confrontare le esperienze e le buone prassi», spiega Grassi.



Dal canto suo il vicepresidente di Confindustria per l'Economia del Mare, Pasquale Lorusso, anch'egli presente al tavolo, definisce fondamentale una forte integrazione tra economia del mare e Zone economiche speciali: «Insieme possono essere un motore propulsivo dello sviluppo, dalle aree costiere a quelle interne, come auspicato dal Progetto Mare presentato da Confindustria lo scorso maggio, contribuendo a proiettare il Mezzogiorno verso la funzione strategica di piattaforma logistica del Mediterraneo». Di qui l'idea di mettere in rete tutte le Zes, uniformandone l'operatività sul piano organizzativo, e soprattutto, come dice Gassi, dando vita «a un nuovo modello di sviluppo integrato del Mezzogiorno per affrontare la crescita economica indispensabile ad abbattere i divari. Diventare attrattivi per nuovi investimenti produttivi e consolidare quelli esistenti è una sfida da vincere con il massimo della coesione tra tutti i territori regionali del Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino