Omicidio Fanella, Ceniti ai pm: «Non ho sparato e non ero armato. Non ricordo i dettagli»

Ceniti
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ROMA - «Non sono andato in quell'appartamento per sparare. Non ero armato e sono pronto a dimostrarlo». Così, a quanto si è appreso, Giovanni Battista Ceniti, il 29enne rimasto gravemente ferito giovedì nella sparatoria alla Camilluccia in cui è morto il broker Silvio Fanella, interrogato dagli inquirenti all'ospedale Gemelli dove si trova ricoverato.



Accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, l'indagato benché si sia avvalso della facoltà di non rispondere, ha comunque voluto rilasciare dichiarazioni spontanee al procuratore aggiunto Michele Prestipino e ai sostituti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini. «Il mio stato di salute - ha aggiunto Ceniti - non mi consente di ricordare quanto accaduto nei dettagli ma comunque io non ho sparato. Sono pronto a sottopormi ad ogni tipo di accertamento, dallo stub al guanto di paraffina, per dimostrare la mia innocenza». «Lo shock emorragico che il mio assistito ha dovuto affrontare - ha commentato l'avvocato Luigi Conti che assiste il 29enne - per le ferite subite ha comportato uno stato di amnesia e quindi è normale che non ricordi l'accaduto. Resta comunque importante lo sforzo che oggi ha affrontato per rilasciare dichiarazioni spontanee». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino