Prima volta dopo l’incoronazione europea, è stato presentato in Italia al Giffoni Innovation Hub - nell'ambito della rassegna Next Generation a Giffoni...
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Oggetti intelligenti da manipolare, blocchi “magici” per migliorare l'apprendimento della geometria e della matematica, software per addestrare l’olfatto, storie multisensoriali interattive. La rivoluzione digitale sta trasformando il mondo, a cominciare da quello dei più piccoli, e la scuola si sta attrezzando per raccoglierne la sfida. Frutto della collaborazione di quattro prestigiose università italiane e di altrettante aziende leader nel settore dell’innovazione, primo classificato nel Programma Operativo Nazionale 2007-2013 per la Scuola, il progetto “Inf@nzia DIGI.tales 3.6” mette insieme il meglio della ricerca scientifica con dispositivi tecnologici all’avanguardia nel campo dell’educazione. Le intuizioni di Munari e Montessori fanno sintesi in un unico progetto innovativo con l’obiettivo di rendere interattivo il contenuto dei testi scolastici tradizionali per un’esperienza che mescola gioco e apprendimento.
I risultati del progetto sono stati presentati domenica 22 luglio a Giffoni dal consorzio Inf@nzia DIGI.tales 3.6, guidato da Engineering SpA e che coinvolge da un lato Fastweb, Interactive Media e iCampus, dall'altro le Università di Roma La Sapienza, Napoli Federico II, Trento e Salerno. Il progetto si avvale inoltre della partecipazione di tre amministrazioni rappresentative di differenti aree geografiche del Paese: il Comune di Roma, l’Ufficio Scolastico Regionale Campano e la Provincia di Trento.
Un ruolo significativo del progetto è quello svolto dal Nac – Laboratorio di Intelligenza Artificiale della Federico II di Napoli, che ha sviluppato la Multi Activity Board, un tablet in grado di riconoscere odori e una piattaforma per la costruzione di storie multisensoriali interattive.
«La missione quotidiana del nostro Gruppo – dichiara Massimo Mazzarini, Responsabile della Direzione Fonderie Multimediali di Engineering - è accompagnare aziende, pubbliche amministrazioni e cittadini attraverso la digitalizzazione presente e prossima, ma certamente lavorare a un progetto come questo che punta a creare i migliori contesti di utilizzo delle tecnologie per l’apprendimento dei bambini è uno di quei privilegi che fa sentire noi e tutti i partner del Consorzio attori responsabili per il futuro delle nuove generazioni e, quindi, del Paese».
«Questo lavoro – spiega Orazio Miglino, ordinario di Psicologia dello sviluppo alla Federico II e direttore del Nac - Laboratorio di Intelligenza Artificiale dell’ateneo federiciano - affonda le radici nei principi dell'attivismo educativo della prima metà del Novecento il progetto si fonda sulla teoria dell’embodied and situated cognition , secondo cui la nostra interazione sensitivo-motoria determina l'organizzazione delle strutture neuro-cognitive. Detto in altri termini, tutto quel che ha a che fare con la sfera psico-educativa è fortemente legato, come insegnava la Montessori, alla nostra capacità di fare e manipolare cose e oggetti, ed è evidente che oggi a differenza di quel accadeva solo qualche anno fa gli oggetti che ci circondano molto più intelligenti, aprendo così potenzialità formative ancora tutte da scoprire». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino