Eccellenza, tradizione ma anche innovazione. Parte da qui la nuova sfida della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti di Napoli. Fondata...
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L'SSIP, che ha la sua storica sede a Napoli, svolge un’intensa attività di ricerca e sperimentazione per andare incontro alle mode e alle tendenze di un prodotto che non tramonta mai. «Per riuscirci abbiamo istituito anche un Politecnico del cuoio - aggiunge Imperiale - che è una piattaforma nazionale di formazione il cui obiettivo è quello di formare dei manager e tecnologi del cuoio. I corsi sono già partiti in Veneto. In Toscana operiamo tramite Po.Te.Co che è il nostro polo della concia e tra poco in Campania ci sarà l'ITS Moda Campania e partirà nel biennio 2018-19 un corso specializzato per formare du figure professionali che serviranno alle imprese per migliorare il prodotto attraverso la ricerca con grande propensione all'innovazione».
La mission della Stazione è quella di consentire all’industria conciaria del nostro Paese di conservare il primato internazionale in termini di qualità della produzione, dello sviluppo tecnologico con un occhio attento soprattutto alla sostenibilità e all’eco design. Molti i servizi erogati alle aziende del settore, come quello di Consulenza rispetto alla valorizzazione del prodotto, all’ambiente e alla normativa, il training on demand su analisi, normazioni tecniche, processi produttivi e in generale su tutte le attività direttamente o indirettamente collegate al cuoio, l’analisi documentale, con consultazione di articoli, libri e norme contenuti nell’ampia banca dati tencico-scientifica ed ancora servizi di supporto come la segreteria tecnica e la custom innovation, che prevede l’attivazione di ricerche ad hoc per uno specifico cliente.
Sotto il profilo strettamente scientifico, attualmente la Stazione è impegnata in quattro linee di ricerca: sul Cuoio Metal-Free, con valutazione della biodegradabilità dei cuoi diversamente conciati, una seconda sulla Sostenibilità e ambiente, con focus sull’individuazione di sostanze nocive, gestione dei reflui e metodologie di valorizzazione e recupero degli scarti, una terza su Materiali e Prodotto, volta a individuare nuove destinazioni d’uso e proprietà di produzioni tradizionali oltre a identificare soluzioni produttive che si inseriscano in un concetto di costruzione di una proprietà merceologica. Infine la Valorizzazione del Made in italy, che fornisce un supporto all’industria conciaria italiana al livello di tracciabilità delle merci e dell’anticontraffazione, nonché un utilizzo innovativo dei cuoi nell’ambito dei progetti di Eco-Design. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino