Sonda italiana su Marte, tutti i segreti della missione svelati a Napoli

Marte è più vicino. O, almeno, lo sarà nel 2027, quando gli scienziati italiani riusciranno a mettere a punto una sonda da inviare sul Pianeta Rosso. Per...

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Marte è più vicino. O, almeno, lo sarà nel 2027, quando gli scienziati italiani riusciranno a mettere a punto una sonda da inviare sul Pianeta Rosso. Per parlare di queste nuove sfide "spaziali", i rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico, si sono ritrovati al Polo Tecnologico Aerospaziale Fabbrica dell'Innovazione di via Gianturco, a Napoli. 


Il tema principale, appunto, una missione per raggiungere Marte. Un sogno che sta diventando una delle sfide maggiori per il mondo contemporaneo. Al centro dell'incontro la presentazione della missione Sms (Small Mission to Mars) che vede impegnati i distretti aerospaziali di Campania e Sardegna. Punto di forza della missione, la sua affidabilità ed economicità, possibile grazie all'utilizzo di tecnologia di apertura e protezione termica Irene sviluppata proprio da Ali, che ospitava l'evento.
 
A presentare il progetto, davanti a Niccolò Invidia, presidente intergruppo parlamentare per l'aerospazio e a Valeria Fascione, assessore alle Start-up, innovazione e internazionalizzazione della Regione Campania, una folta delegazione di scienziati del campo dell'esplorazione interplanetaria.

«Marte è lontano, ma per capire il futuro del nostro pianeta, diventa fondamentale pensare a una missione sul Pianeta Rosso» ha detto Luigi Carrino, presidente del distretto aerospaziale campano. Alle sue parole fanno eco quelle di Giacomo Cao, che ricopre la stessa carica, ma in Sardegna: «Speriamo - ha detto - di riuscire a trovare al più presto i fondi per poter partire».

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La sfida è stata presentata con grande entusiasmo anche da Salvatore Borrelli, responsabile divisione Spazio del Cira (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) che ha raccontato:«Siamo qui per parlare delle capacità del territorio, meridionale e italiano per concepire una missione tutta italiana per inviare una sonda su Marte anche attraverso la nuova tecnologia Irene».


Insomma, il cammino verso marte è ancora lungo, in attesa che arrivi anche l'altra sonda partita pochi giorni fa, non resta che aspettare che la scienza faccia il suo lavoro, lasciandoci sognare di poter vivere, fra pochi anni, l'emozione di un viaggio su Marte made in Italy. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino