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Gentile Direttore, ho letto con soddisfazione sulle pagine del Mattino l’affermazione dell’Assessore al Comune di Napoli, Alessandra Clemente, che commentando l’attività disposta dal Prefetto e finalizzata alla rimozione degli “altarini abusivi” disseminati nella nostra città (sulla quale Il Mattino ha condotto una apposita “campagna”), aulicamente declama: «Esistono i segni del potere ma anche il potere dei segni». Nell’un caso e nell’altro mi chiedo se l’Assessore Clemente, i suoi illustri colleghi ed il loro Onorevole Sindaco volessero degnarsi, invece, di limitarsi a commentare quelli dati da altri, di dare anche loro dei segni concreti, quotidiani, visibili e tangibili per la nostra martoriata città? Basterebbe poco, gentile direttore, ma renderebbe molto…
Avv. Enrico Guidone
Caro Enrico, «Parole, parole» dell’immensa Mina è l’inno di questa amministrazione inconcludente di cui i principali protagonisti sono il sindaco Luigi De Magistris e l’assessore Alessandra Clemente con deleghe a patrimonio, lavori pubblici, infrastrutture, strade, suolo e sottosuolo, giovani, polizia municipale, sicurezza urbana, trasporto pubblico non di linea, personale, toponomastica e immagine e promozione della città. Tutti settori allo sfascio. Come si dice, cantiamo che ci passa:
Caramelle non ne voglio più
Certe volte non ti capisco
Le rose e violini
Questa sera raccontali a un’altra,
Violini e rose li posso sentire
Quando la cosa mi va se mi va,
Quando è il momento e dopo si vedrà
Una parola ancora
Parole, parole, parole
Ascoltami
Parole, parole, parole
Ti prego
Parole, parole, parole
Io ti giuro
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi.
Federico Monga
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Il Mattino