Settimana corta al lavoro, in Giappone un’altra storia

Settimana corta al lavoro, in Giappone un’altra storia
Gentile Direttore, Spagna e Giappone si preparano a sperimentare la settimana lavorativa di quattro giorni con lo stesso stipendio previsto per cinque. Laddove è stata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Gentile Direttore, Spagna e Giappone si preparano a sperimentare la settimana lavorativa di quattro giorni con lo stesso stipendio previsto per cinque. Laddove è stata già applicata, la qualità del lavoro e la produttività sono aumentate contestualmente alla soddisfazione dei dipendenti. Insomma, questo tipo di misura piace. Ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni, con lo stesso stipendio di cinque, migliora la qualità delle prestazioni dei dipendenti, li rende più felici avendo più tempo a dispozione per la famiglia e le proprie incombenze, favorisce l’economia ed abbatte persino l’inquinamento. Lei che pensa di questa innovazione nel mercato del lavoro? La ritiene applicabile nel nostro contesto normativo, occupazionale e sindacale?

Almerico Pagano
Scafati

Caro Almerico, che la produttività aumenti con la settimana lavorativa ridotta a 4 giorni e lo stipendio invariato è tutto da dimostrare. Può essere che sia così ma non abbiamo ancora dati a sufficienza per un giudizio, in quanto le riforme sono appena state annunciate. Vedremo. Per intanto è bene ricordare da dove si parte. Prendiamo il Giappone: le giornate lavorative di 12 ore sono la norma. Le ferie arrivano con il contagocce – dieci giorni all’anno all’inizio della carriera – e i lavoratori giapponesi, in media, ne prendono solo la metà. Il congedo di paternità è tra i più lunghi al mondo, fino a un anno. Eppure solo il 5 per cento degli uomini lo richiede. Il Giappone ha regalato al mondo l’espressione karōshi, morte per troppo lavoro. Altro che stakanov. La vita dei dipendenti è deprimente, molti dormono addirittura in azienda e la produttività negli ultimi anni si è in effetti abbassata. Da qui l’idea di ridurre i giorni lavorativi. In Italia mi pare che si parta da altri presupposti. Saremmo disposti a prendere tutto il modello giapponese? Credo di no.

Federico Monga

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino