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Muovere i primi passi nel mondo del lavoro è per molti un'esperienza in cui la paura e l'ansia si affiancano all'emozione di mettersi finalmente in moto, di provare a se stessi, ai colleghi e al capo quello che si è in grado di fare e ottenere.
Si tratta di un momento importante per tanti giovani, specialmente in un periodo in cui trovare un impiego non è affatto facile e lo è ancor di meno se si vogliono seguire i propri sogni e le inclinazioni coltivate con impegno e costanza durante il percorso educativo.
Eppure, non sempre gli sforzi fatti e le difficoltà superate assicurano un lieto fine. A testimoniare questa triste realtà c'è l'esperienza di Sierra, una giovane alle prese con la delusione di un licenziamento dopo appena cinque giorni di lavoro.
Il sogno di Sierra era quello di trovare un lavoro nel suo ambito, vale a dire il graphic design o il social media marketing.
Eppure, l'impressione di aver finalmente iniziato a costruire il futuro che desiderava si è presto rivelata per quello che era: nient'altro che un'illusione. Dopo cinque giorni di lavoro, la ragazza è stata licenziata e si è ritrovata con le mani vuote: «Durante quei cinque turni avrò passato, non so, almeno tre o quattro giorni a non fare nulla. C'erano due persone del mio team che avrebbero dovuto insegnarmi qualcosa ma non sapevano come e ogni giorno era un continuo di Non so cosa farti fare, oppure Non so cosa farti vedere».
Il quinto giorno, Sierra si è preparata ed è uscita, pronta per un altro turno passato a vedere video di campagne precedenti che già conosceva e senza avere l'accesso a quei software che avrebbe voluto imparare a utilizzare: «Passavo il tempo guardando lo schermo del computer e mi sentivo inutile, al punto che mi ero convinta fosse arrivato il momento di parlare con il capo».
Dopo 40 minuti in macchina, la ragazza è arrivata al lavoro e si è avvicinata alla sua scrivania. Lì, con una busta in mano, c'era il capo ad aspettarla: «Mi guarda, la stanza piena di persone, e mi porge la busta dicendo Dobbiamo lasciarti andare, Sierra. E io sono confusa, faccio presente che sono lì da soli cinque giorni e non mi è stato permesso di fare nulla, non ho imparato nulla. Lui ripete: Ti lasciamo andare e aggiunge che non andavo bene e cercheranno qualcun altro».
Sierra, naturalmente, non sa cosa pensare. Non ha ricevuto delle vere e proprie motivazioni, non ha avuto la possibilità di mettersi alla prova e non ha imparato nulla. Gli utenti hanno espresso il loro supporto nei commenti sotto il video e la loro frustrazione per la situazione attuale: «Il periodo di formazione nella maggior parte dei lavori al giorno d'oggi funziona così: capiscilo da solo. Fantastico. Un tempo c'era chi ti insegnava», scrive qualcuno.
Molte persone, inoltre, fanno presente di aver avuto esperienze simili e di essere stati licenziati per motivi uguali o simili: «Mi è successo col lavoro precedente. Dopo una "formazione" terribile di cinque giorni, il sesto giorno mi hanno mandato via». Infine, c'è chi fa presente un problema di carattere generale: «Ogni lavoro oggigiorno richiede che tu abbia avuto già una formazione e anni di esperienza, soprattutto i lavori di grafica».
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