Con alto sprezzo del ridicolo, i più cinici maltrattatori della pasta, i più irrispettosi produttori di improbabili condimenti, adesso se la prendono con una delle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A parte l'abominio del paragone (sotto ogni punto di vista: non risulta che di queste polpette abbia mai scritto Virgilio che 2.000 anni fa già citava una leccornia come il Moretum, antenato del pesto poi decollato nel 1800 dalla Liguria per conquistare il mondo), l'affronto nasce dal presunto contenuto di sale di questa salsa.
Secondo i ricercatori della campagna Consensus Actus su sale e salute, una porzione di pesto alla Genovese contiene 1,5 grammi di sale mentre l'hamburger americana si ferma a 1,2. E per i bambini dai 4 ai 6 anni, sostengono sempre gli inglesi in base alla tabelle del loro servizio sanitario nazionale, non si deve eccedere, in fatto di sale, la quota di 3 grammi al giorno. Cosicché ai piccoli inglesi, che pure sopravvivono a una serie di pietanze da noi italiani guardate sempre con raccapriccio, meglio non servire troppa pasta al pesto per con compromettere la pressione del sangue e per non aumentare il rischio di infarto più tardi nella vita. Già, meglio un bel cartoccio di fish and chips, fino a qualche anno fa confezionato - ricordate - con una pagina di giornale che colava salutare inchiostro sulle patatine. Oppure meglio un Big Mac. Altro che il pericoloso pesto, nonostante, ammette il Telegraph, sia chissà perché assai gradito ai bambini.
Ma che cosa hanno assaggiato, anzi analizzato, i ricercatori inglesi per arrivare a questa conclusione che nei toni fa il paio con quella recente del Guardian che aveva messo in guardia gli inglesi dal prosecco del Veneto?
Per rispetto della sua lunga storia, il marchio non merita di essere citato, ma nelle due versioni di pesto esaminate, che sono poi le più vendute in Inghilterra (sempre chissà perché), gli inglesi hanno trovato un eccesso di sale: addirittura, sostengono, ce n'è più del doppio che nelle noccioline. E, altra accusa, nelle etichette non ci sono chiari avvisi, previsti dalla normativa inglese, di questa abbondanza di sale e persino di grassi saturi.
Vabbé, cari inglesi, condite pure la pasta con le arachidi.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino